«Guerra» sul percorso del Giro d'Italia che, il 31 maggio, attraverserà per il terzo anno di fila il Canavese. Una guerra che corre su Facebook e vede contrapposte, anche se non direttamente, le amministrazioni di Cuorgnè e Agliè. La prima ha chiesto il passaggio della carovana rosa ma non ha ottenuto granchè. Alla seconda, invece, è riuscita l'impresa.
 
«Sei mesi fa ho cercato, tramite contatti con la redazione della Gazzetta dello Sport, di far passare il Giro anche da Cuorgnè - scrive il consigliere delegato allo sport, Davide Pieruccini, commentando la notizia di QC sul passaggio della corsa da Agliè - dopo parecchie telefonate e sms, a dicembre 2014 mi viene comunicato l'impossibilità di modifica del percorso per questioni chilometriche. Credo che questa notizia (del passaggio da Agliè ndr) sia uno schiaffo alla Città di Carlin! Alla faccia della sinergia e promozione del territorio».
 
Diversi utenti hanno commentato solidali con il consigliere comunale cuorgnatese. Non si è fatta attendere nemmeno la risposta del sindaco di Agliè, Marco Succio. «Mi inserisco nella discussione in quanto comprendo benissimo l'amarezza nel non vedere accettata una richiesta più che condivisibile, tuttavia mi preme sottolineare che, l'unico motivo per cui la nostra richiesta è stata accettata non è frutto di raccomandazioni o conoscenze particolari, ma sta nel fatto che non comporta variazioni chilometriche (la differenza tra i due percorsi è di circa 300 metri), altrimenti se così non fosse stato, avrebbero risposto picche anche a noi. Inoltre prima di chiedere la variazione del percorso ho valutato bene di non andare a danneggiare altri paesi, infatti il transito da Agliè non sottrae nulla a nessuno perché precedentemente era previsto un passaggio in pedemontana piuttosto inerte dal punto di vista paesaggistico ed economico locale».