FRONT CANAVESE - Dopo l’incontro dell'altro giorno in municipio a Front tra il presidente della Regione, Alberto Cirio, la Città metropolitana di Torino e i sindaci del territorio (nella foto), Coldiretti Torino ribadisce di non accettare l'impatto sui terreni agricoli causato dal progetto attuale della variante alla 460 Lombardore-Front. 

«La variante è, infatti, un’opera concepita oltre 30 anni fa con un progetto preliminare che prevede il sacrificio dei campi migliori di Lombardore e Front. Chiediamo un tracciato che tenga conto del valore produttivo e ambientale dei campi coltivati – dichiara il presidente di Coldiretti Torino, Sergio Barone - non possiamo accettare che le vicine colline argillose improduttive siano salvaguardate grazie al loro inserimento in un Sito di importanza comunitaria della Rete Natura mentre i campi con suolo fertile si possano devastare».

Lo stesso attacco al suolo agricolo, secondo Coldiretti, viene portato avanti con la scelta di localizzare i nuovi ospedali previsti dalla sanità piemontese proprio su campi fertili, come sta accadendo per i siti ipotizzati per il nuovo ospedale di Ivrea e per quello di Moncalieri. «Così come siamo i primi a sostenere una sanità decentrata, di alto livello, al servizio di chi, come noi agricoltori, abita i territori. Ma non possiamo accettare che i campi siano i primi spazi a essere espropriati perché non si ha il coraggio di avviare una vera politica di riutilizzo del suolo già compromesso dalla storia industriale piemontese e dall’urbanizzazione selvaggia degli anni passati», aggiunge Barone.