CIRIE' - La Sfm1 Torino-Ceres vede in questo momento un traffico limitato a causa dei lavori del passante di Torino in corso Grosseto. Questi lavori non permettono infatti ai treni di percorrere la tratta Dora-Venaria, mentre a causa dell’ammaloramento del ponte sullo Stura i treni non possono percorrere la tratta Borgaro‐Venaria. Chiaramente questa situazione genera alcuni disservizi. Se ne è discusso ieri in Consiglio regionale.
«Attualmente nella tratta Torino Porta Susa‐Venaria‐Borgaro è garantito un collegamento bus in coincidenza con ogni treno in partenza o in arrivo a Borgaro - spiega l'assessore ai trasporti, Marco Gabusi - nelle differenti fasce orarie il servizio è effettuato con uno o più bus a seconda del numero di viaggiatori interessati, che come sapete e come vedete dai dati, è drasticamente calato in seguito alla pandemia. Le uniche punte si sono verificate in corrispondenza della ripartenza della scuola, intorno al 18 gennaio, quando il servizio è stato interessato da un flusso maggiore. Naturalmente a inizio gennaio il servizio è stato modificato nell’ambito del Tavolo prefettizio cercando di calibrarlo in base alle esigenze dell’utenza. Nei primi giorni di riapertura scolastica, come è capitato su diverse linee, c’è poi stata una piccola revisione per rendere il servizio più aderente alla realtà, modificando quelle previsioni che erano già state rinforzate e che sono poi state articolate meglio con l’esperienza delle prime fasi e dei primi giorni di inizio scuola». L’Agenzia della Mobilità Piemontese sta comunque valutando la riprogrammazione dell’offerta complessiva di trasporto pubblico dell’asse Torino‐Ceres al fine di limitare ulteriormente i disagi derivati da una situazione infrastrutturale particolare, che è però contingente.
«Sul futuro dei collegamenti ferroviari di quel territorio è importante sottolineare la situazione di collegamento dell’aeroporto di Caselle, che insiste proprio su quella tratta. La rappresentazione generica dell’aeroporto è quella di uno scalo di serie B, che non viene considerato nel Recovery Fund. Se è vero che non è stato considerato è però altrettanto vero che l’aeroporto di Caselle sarà il primo – forse dopo quello di Fiumicino - ad essere collegato con l’Alta Velocità. Nel gennaio 2023, salvo ritardi che in questo momento non sono prevedibili, avremo infatti un’opera ferroviaria in esercizio: avremo un collegamento con il centro città in 20 minuti, con Porta Susa e con l’Alta Velocità. Avremo una linea altamente performante, dal momento che, con l’ultimo finanziamento che abbiamo ottenuto tramite l’Unione Europea, sarà possibile anche la banalizzazione dei binari, che consente di viaggiare su entrambi i binari in entrambe le direzioni limitando notevolmente le perturbazioni di servizio, soprattutto in caso di incidente o di disservizi».
«Pensando anche all’attestarsi della Stazione Porta a Ciriè possiamo confermare che stiamo completando un percorso che non solo servirà l’infrastruttura aeroportuale più importante del Piemonte, ma sarà utile anche alle Valli di Lanzo, che avranno un servizio finalmente degno di una valle importante, e a territori che senza quell’infrastruttura farebbero fatica. Il servizio è strategico anche per gli utenti che entrano a Torino quotidianamente e che possono così avere un servizio ferroviario appropriato, evitando di sovraffollare di fatto l’arteria viaria, che è assolutamente inadatta a quel tipo di utenza in assenza di treni. I disservizi sulla linea si sono verificati in qualche giornata particolare in corrispondenza della riapertura delle scuole, ma oggi riteniamo di aver restituito un servizio utile - seppur non sotto stress e con numeri di utenza molto bassi - in grado di traghettarci in questo anno verso l’uscita non solo dalla pandemia, ma anche dalla cantierizzazione, che sta volgendo alla fine e che darà al territorio una infrastruttura migliore e più efficiente».