SAN GIUSTO CANAVESE - La Città metropolitana ha approvato l'acquisizione al patrimonio della villa confiscata in via definitiva al narcotrafficante Nicola Assisi a San Giusto Canavese. In Consiglio il vicesindaco Marocco ha spiegato che, Secondo quanto previsto dal Codice antimafia, i beni confiscati sono trasferiti al patrimonio indisponibile del Comune o della Città metropolitana in cui l’immobile è sito. Gli Enti locali possono a loro volta concedere i beni, a titolo gratuito e nel rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità e parità di trattamento, a comunità o associazioni con finalità sociali prive di scopo di lucro. L’immobile di San Giusto Canavese è gravato da alcune irregolarità edilizie e necessita di interventi di sanificazione, in seguito a un attentato. Il costo dei lavori di ripristino è stato quantificato in 88.400 euro.
L’8 agosto 2019 si è tenuta una conferenza di servizi, nel corso della quale la Regione Piemonte ha manifestato la propria disponibilità a concedere alla Città metropolitana un contributo finanziario fino a un massimo di 100.000 euro per gli interventi necessari per rendere fruibile il bene. La Città metropolitana si è dichiarata disponibile a svolgere le funzioni di soggetto attuatore degli interventi avvalendosi del contributo regionale, a curare la procedura di individuazione del soggetto concessionario dell’immobile e ad essere destinataria dei beni confiscati. L’Ente ha avviato una richiesta di manifestazioni di interesse per l’assegnazione in concessione d’uso per sei anni a titolo gratuito per attività di interesse sociale. Il 24 aprile scorso sono stati approvati gli esiti della procedura, dando atto che la migliore proposta tecnica è stata quella presentata dalla cooperativa Pro.ge.s.t.
Il 13 luglio scorso l’Agenzia nazionale per i beni confiscati ha trasmesso il decreto di destinazione del cespite immobiliare. Con la deliberazione approvata all’unanimità dal Consiglio metropolitano sono stati acquisiti al patrimonio indisponibile la villa e le sue pertinenze. Il consigliere Antonio Castello ha chiesto quali sono gli impegni della cooperativa Pro.ge.s.t. e il vicesindaco Marocco ha ribadito che la richiesta di manifestazioni di interesse prevedeva l’impegno a programmare attività sociali.
Il capogruppo della lista Città di città, Roberto Montà, ha spiegato che la delibera completa la destinazione del bene sottratto alla criminalità organizzata e che la Pro. ge.s.t. ha dimostrato altrove di saper gestire efficacemente progetti sociali. Montà ha inoltre chiesto che il progetto delle attività sia esaminato dalla Commissione competente, presieduta dalla consigliera Maria Grazia Grippo, la quale ha preannunciato di voler convocare una seduta nel mese di settembre. Il capogruppo della Lista civica per il territorio, Paolo Ruzzola, ha chiesto perché il bando sia stato pubblicato prima che la Città metropolitana acquisisse gli immobili al proprio patrimonio e perché non vi è stato un confronto nelle competenti Commissioni.
Il vicesindaco Marocco ha spiegato che i fini della gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata li stabilisce il Codice antimafia. La vice segretaria generale della Città metropolitana, Donata Rancati, ha spiegato che la richiesta di manifestazioni di interesse è stata formulata secondo le indicazioni dell’Agenzia nazionale antimafia, la quale delibera sulle finalità sociali dei progetti e ha previsto la destinazione del bene confiscato ad attività a favore dei disabili. La dottoressa Rancati ha precisato inoltre che tutta la procedura si è svolta nel rispetto degli indirizzi espressi a suo tempo dal Consiglio metropolitano. La deliberazione è stata approvata all’unanimità.