La Lega Nord Canavese entra nel merito delle polemiche sul passato commissariamento del Comune di Rivarolo per presunte infiltrazioni mafiose. Una polemica riaccesa dal convegno organizzato sabato scorso in sala Lux dall’ex sindaco Fabrizio Bertot. «Quel provvedimento è stato l’ennesimo disastro provocato dal pessimo governo Monti – commenta il segretario provinciale, Cesare Pianasso – è stata per la città un’onta immeritata e ingiustificata che ha segnato a livello nazionale l’immagine di Rivarolo per accuse poi rivelatesi infondate. E come al solito, nessuno ha pagato o paga per un abbaglio così clamoroso».
 
La presa di posizione, assolutamente legittima, apre un fronte interessante a livello locale dal momento che il partito, a Rivarolo Canavese, è uno degli assi portanti della giunta del sindaco Alberto Rostagno. Sindaco che, a più riprese e anche con dei manifesti affissi in tutta la città, ha preso posizione sul commissariamento di Rivarolo. Una posizione diametralmente opposta a quella del carroccio.
 
«La Lega Nord rivendica una volta per tutte l’onestà e la trasparenza del lavoro di due suoi tesserati, Flavio Vacca e Franco Papotti, che rivestivano ruoli importanti in quel Consiglio comunale e che non possono essere associati neppure lontanamente ad attività o contatti con la criminalità organizzata. Oltretutto Papotti è stato l’unico a depositare un ricorso al Tar contro il commissariamento del Comune. E il Pd canavesano farebbe meglio a tacere, invece di insistere sulla bontà di un provvedimento che invece è stato sconfessato dalle sentenze successive. Anche perché ristabilire l’immagine pulita della città dovrebbe essere l’interesse di tutti, non di una parte politica».