Manifesti alla festa patronale di San Giacomo. L'ex sindaco Fabrizio Bertot non ha scelto il momento a caso. Proprio in questi giorni di festa esordiranno i manifesti firmati dall'ex europarlamentare che si riferiscono al commissariamento del Comune di Rivarolo Canavese. Uno scioglimento per infiltrazioni mafiose che l'ex sindaco non ha mai digerito. «Il ministero dell'interno ha sbagliato - dice Bertot - ha utilizzato la chemioterapia su un paziente sano per curare un raffreddore. Non c'erano atti contestati che sono stati oggetto d'indagine e nessuno di quella giunta è stato mai indagato».
Lo scioglimento del consiglio comunale, firmato nel 2012 dall'allora ministro Cancellieri, prendeva spunto dal lavoro della commissione d'indagine, inviata a Rivarolo dopo l'operazione Minotauro (la vasta inchiesta contro la 'ndrangheta in Canavese) che aveva coinvolto direttamente la città con l'arresto del segretario generale, Nino Battaglia. La Cassazione, però, ha derubricato il reato di Battaglia da voto di scambio politico-mafioso a reato elettorale semplice. Circostanza che ha convinto Bertot a pubblicare i manifesti.
«Rivarolo non doveva essere commissariata – scrive Bertot – per l’ex ministro Cancellieri è stato facile combattere la mafia. Dove non c’è e non c’è mai stata. Si chieda scusa a Rivarolo». Il manifesto, in 600 copie, sarà affisso in mezzo Canavese a settembre. A Rivarolo l'ex sindaco ha deciso di giocare d'anticipo proprio in vista della festa patronale. E dal momento che il «ritorno» di Bertot sulla scena rivarolese sembra annunciare un suo impegno in città, è lui stesso a smentire: «In questo momento preferisco lavorare all’estero – dice l’ex sindaco – ma avrò sempre un occhio di riguardo per la mia città».