A Rivarolo Canavese scoppia la «guerra dei manifesti». A fine luglio l'ex sindaco Fabrizio Bertot aveva affisso una serie di locandine per protestare contro il commissariamento del Comune e della sua amministrazione per presunte infiltrazioni mafiose. «Il ministero dell'interno ha sbagliato», ha fatto presente Bertot, prendendosela, soprattutto, con l'allora ministro Cancellieri. Dopo un mese, sempre sulle bacheche di Rivarolo, è arrivata anche la risposta dell'attuale sindaco Alberto Rostagno (il manifesto integrale nella fotogallery sotto).
Slogan diretto: Rivarolo doveva essere commissariata. Prima. «Si tratta della mia risposta all'ex sindaco Bertot che recentemente ha tappezzato la città con locandine in riferimento al commissariamento di Rivarolo - dice Rostagno - omettendo di indicare, oltre al commissariamento per sospetta infiltrazione mafiosa, tutti i danni che la sua amministrazione ha causato ai cittadini rivarolesi, con debiti presenti e futuri, motivo per cui è lui che deve chiedere scusa ai rivarolesi. Non penso che il manifesto necessiti di ulteriori commenti, è sufficientemente esaustivo».
Il manifesto di Rostagno, tra l'altro, fa il verso a quello di Bertot anche graficamente, riportando il tricolore proprio come quello dell'ex sindaco. Ci sarà un'altra risposta? Forse no, dal momento che il manifesto di Bertot, in questi giorni, verrà affisso anche negli altri Comuni dell'alto Canavese. La guerra dei manifesti dovrà per forza concentrarsi su altri argomenti. Forse...