RIVAROLO CANAVESE - Resta vivo il dibattito, soprattutto politico, sull’rinvio a data da destinarsi della presentazione al Liceo Aldo Moro di Rivarolo Canavese del libro sulle Foibe scritto da Eric Gobetti. Su quanto accaduto, si è espresso, in queste ultime ore, Dario Noascone, responsabile per CulturaIdentità Canavese.
«Come operatore culturale del territorio ho seguito con attenzione quanto accaduto a Rivarolo Canavese, in merito alla presenza di Eric Gobetti presso il Liceo Scientifico Aldo Moro in occasione delle iniziative legate al 10 febbraio – spiega Dario Noascone - Forse sarò contro corrente, ma non posso esultare per l’annullamento dell’evento, così come mi lasciano perplesso – per la modalità, non per gli intenti – certi interventi a piè pari da parte del mondo politico. Certo, la presenza del giovane ricercatore, le cui posizioni sono poco in linea con lo spirito della legge che istituisce il Giorno del Ricordo, non poteva rimanere esente da polemiche: da una parte chi ne esalta senza riserve la figura, rendendolo un beniamino del mondo antifascista e attribuendogli una qualifica di storico che, in realtà, mostra ancora qualche carenza sia in termini di esperienza che di pubblicazioni (ma diamogli tempo), e dall’altra chi gli attribuisce la nomea di negazionista delle vicende legate alle Foibe - in realtà, un minimizzatore. L’epilogo finale che vede sospeso l’evento, indipendentemente da quali ne siano le cause, è comprensibile come volontà, da parte della preside, di ridefinire l’iniziativa per meglio rispecchiare la volontà degli studenti: anche quelli che non condividevano la presenza di Gobetti, infatti, fin dall’inizio intendevano solo richiedere un approccio più corale, e posso sostenerlo con certezza dal momento che si erano rivolti a me per consiglio in merito».
«A loro, come a tutti, ho esposto il punto di vista che da sempre sostengo: cultura e censura, da qualunque parte quest’ultima arrivi, sono due termini in contrasto – specifica Noascone - Se si ritiene di voler sostenere un ambito culturale, lo si fa completando con la propria presenza e con le proprie iniziative, senza bavagli per nessuno. Il mio evento ideale sul Giorno del Ricordo vedrebbe insieme un rappresentante del Comitato 10 febbraio, uno storico di fama quale Gianni Oliva e sì, anche Gobetti sarebbe il benvenuto. Tre diversi approcci. Magari non ci sarà un accordo, ma si potrebbero ascoltare tanti assoli interessanti. Un buon proposito per il futuro... Le intromissioni politiche, per quanto animate da buone intenzioni, non fanno altro che condurre al muro contro muro, e questo non giova a nessuno, meno che mai a un Centrodestra che ogni tanto si mostra ancora incerto ad esporsi sui propri temi portanti».
«Una cultura completa, dove tutti hanno voce – conclude Dario Noascone - Questa è la visione che da sempre mi sono impegnato a portare avanti sul territorio e che ho trasmesso alle iniziative locali di CulturaIdentità: basta guardare ai personaggi ospitati negli ultimi anni, per scoprire che molti di loro erano tutt’altro che “di destra”. Con buona pace di qualche amministratore canavesano che preferisce arrampicarsi sugli specchi... Sarebbe ipocrita negare che non esistano posizioni contrastanti e orientate più “a destra” o più “a sinistra” – ammesso che i due termini abbiano ancora un significato univoco -, ma i propri valori culturali vanno promossi con l’audacia e la determinazione, non con l’altrui silenzio».