Sulla nuova scuola di Pont Canavese è ampio il fronte del "no". Una nutrita rappresentanza, durante l'assemblea pubblica convocata per la presentazione del progetto, ha spiegato al sindaco Paolo Coppo le numerose criticità che non convincono parte della popolazione. Tra gli interventi quello del consigliere di minoranza Walter Portacolone (che anche in consiglio ha sempre esternato le sue perplessità) e dell'ex amministratore Massimo Motto. Sul tema, Motto ha scritto alcune riflessioni. Eccole...
«Tutte le parole che dirò, a malincuore, avranno a questo punto, lo stesso effetto di abbaiare alla Luna e questo è uno dei miei rammarichi. Gli altri sono tutto quanto è accaduto in seguito alla mia pacata e civile osservazione che scrissi pubblicamente il giorno successivo dell’ultimo Consiglio Comunale. Il mio, e lo scrissi in italiano forbito e corretto, a scanso di equivoci, voleva e doveva essere un educato invito alla riflessione, alla ponderatezza, alla calma, all’ascolto sulla reale necessità dell’edificazione di un nuovo polo scolastico. Il termine necessità dal Garzanti significa “esigenza, bisogno assoluto”. E’ questo il nostro caso? Se siamo qui stasera, prendo atto in primis che si è verificato l’esatto opposto rispetto a ciò che per me sarebbe stato doveroso ed opportuno.
Di certo ringrazio le tante manifestazioni di consenso ricevute da un sacco di persone appartenenti ad ogni settore sociale del paese mentre non ringrazio le strumentalizzazioni o le “bufale” che ne sono scaturite ne tanto meno chi ha tentato di ridicolizzare una situazione talmente importante. Non ringrazio soprattutto l’impennata delle procedure che ci hanno portato qui stasera. Accelerata che ha prodotto, in prima battuta un percorso finanziario per dar via all’opera che assomiglia di più ad una puntata alla roulette di un Casinò rispetto ad un piano economico che già a prescindere avrebbe ben di che far trascorrere notti insonni a chi lo ha perorato. Un costo esorbitante per un Comune della nostra portata e senza la maggior parte dei soldi necessari in tasca che a questo punto, per preciso possa essere il calcolo, rimane comunque solo teorico. Il lato pratico “all inclusive”, lo potremo verificare solo a postumi. Compresi gli astratti piani di rientro per la rateizzazione del mutuo frutto anche di presumibili, maggiori, future entrate nelle Casse Comunali: io non le vedrei dalla parte del bicchiere mezzo pieno ma di quello mezzo vuoto. Preso atto del nostro status di paese, in generale, usare queste nuove eventuali risorse economiche per la ragione di cui sopra, scusate ma è da scellerati.
Ma, ormai, nulla posso essere che un passivo spettatore di una partita già giocata, dove si conosce ampiamente il risultato e di conseguenza viene meno in me il sentimento e la passione. Una partita che a mio avviso era ed è di fondamentale e vitale importanza economica e strategica per il nostro paese. Adesso e per gli anni che verranno. Chi di voi fosse scettico sulla mia vera preoccupazione lo invito ad informarsi di quanto è accaduto e quanto sta accadendo, in una situazione pressoché analoga nei principi, quasi da copiaincolla, in un Comune a noi molto vicino. Guardate la situazione che sta vivendo l’attuale amministrazione di Rivarolo a proposito di nuovo polo scolastico per elementari. E pensare che loro ne avevano davvero bisogno. Mentre ci siete, guardate anche lo stato in cui versano le loro, vecchie (di pochi anni eh) scuole elementari nonostante i teorici presupposti. Informatevi attraverso gli amministratori sui costi di gestione dell’attuale loro nuovo sito rispetto a quelli che avrebbero dovuto essere i costi teorici o chiedete ai genitori degli alunni come si trovano i loro figli a frequentare il nuovo sito biotecnologicamente super avanzato in merito al riscaldamento affreddamento.
Concludo ribadendo che il “solo giusto” o il “del tutto sbagliato” non esiste. Di questi tempi soprattutto. Esiste la ragione, la ponderatezza, il male minore, la reale necessità o la “cosa” migliore per tutti e ciò che si deve evitare è la sciaguratezza o la perseveranza di un capriccio. Ormai siamo invece arrivati allo stato finale, per cui, Paolo, sindaco, con la premessa di provata stima ed amicizia nei tuoi confronti, nonostante la tua proverbiale oculatezza, permettimi una considerazione finale. Siamo di fronte a due strade, ma te lo dico davvero col cuore, senza strategia, senza interessi o ambizioni: preso atto del quadro generale di questa situazione te lo ribadisco, da pontese, da papà e da uomo: o saprai dimostrarci d’essere un Rockefeller della Finanza e dell’architettura in modo da smentire e far ricredere tutti gli scettici di questa tua decisione (me compreso) e sinceramente è l’auspicio che davvero desidero; oppure sei uno scriteriato “monumentalista”.
Solo il tempo saprà darti e darci una risposta. Mi auguro per tutti, che fra le due, giuro, prevalga la prima ma se cosi non fosse, purtroppo non ci sarà possibilità di rimediare, ricordalo e ricordatevi. In merito a voi che fate parte della maggioranza, accusatemi pure di non essere coraggioso o impavido, amen. Mi rivolgo a voi con la mia solita schiettezza, conoscendovi uno ad uno e con molti di voi c'è anche qui una consolidata amicizia perciò accettate la mia opinione con affetto: se io fossi seduto al vostro posto in questo frangente, in questa operazione, lo giuro, il mio culo (scusate il termine) non lo metterei su questa brace».