IVREA - I dati dell’Indagine Congiunturale sul Trimestre aprile-giugno 2025 per le Imprese del Canavese fanno emergere una situazione di prudenza, con aspettative questa volta meno ottimistiche rispetto alla media delle aziende piemontesi. «Certamente questo clima di attesa e cautela è dettato dall’incertezza generata dall’annuncio dell’entrata in vigore dei dazi Usa, successivamente rimandata, e più in generale a una situazione di insicurezza globale dovuta alle perduranti tensioni internazionali connesse soprattutto al conflitto Russia-Ucraina», sottolineano da Confindustria Canavese. È evidente che la particolare specializzazione del Canavese nei settori della meccanica, mobilità e veicoli, sistemi di produzione e farmaceutico lo espongono oggi a maggiori rischi, ma non mancano tuttavia le opportunità comunque da cogliere.
Le Imprese che prevedono aumento della produzione sono inferiori rispetto a quelle che indicano una diminuzione (con un saldo ottimisti-pessimisti di -7,1) e anche gli Ordini Totali sono caratterizzati da un segno negativo così come i dati della Redditività, mentre quelli relativi all’Export sono costanti, nonostante tutte le incertezze livello internazionale. Le attese riferite all’occupazione, invece, sono in forte crescita rispetto ai trimestri precedenti (saldo ottimisti-pessimisti di +10,6) e parallelamente diminuisce anche il ricorso alla Cassa Integrazione prevista per il 13, 1% delle imprese (contro il 20% del trimestre precedente). Il livello dei prezzi industriali è in crescita: il 42% delle imprese indica aumento per le materie prime, addirittura il 56,1% lo prevede per l’energia e il 36,3% per la logistica e i trasporti; si evidenzia anche un ritardo degli incassi che, seppure in diminuzione, coinvolge il 28,6% degli intervistati.
Infine, la previsione di investimenti per i prossimi 12 mesi in Canavese diminuisce leggermente rispetto al trimestre precedente: il 21,2% delle imprese ne ha in programma di significativi contro il 48,2% che ne prevede di marginali. Si registra, infine, un lievissimo aumento del grado di utilizzazione degli impianti e delle risorse aziendali.
«La situazione registrata in Canavese non si discosta molto dal clima delle aziende del Piemonte nel loro complesso; le imprese canavesane manifestano una maggiore prudenza nelle previsioni, in attesa dell’evolversi degli scenari internazionali e una realistica cautela in vista delle forti turbolenze che rischiano di investire l’economia mondiale nei prossimi mesi. Tuttavia, i valori positivi sull’inserimento di nuove competenze e occupazione ed una sostanziale tenuta degli investimenti sono emblematici della resilienza e della costante proiezione alla crescita sostenuta anche dalla forte componente di export differenziata verso numerosi Paesi», commenta Paolo Conta, presidente di Confindustria Canavese.