IVREA - Nessun accordo sulla cassa integrazione straordinaria in Comdata a Ivrea, provvedimento richiesto dall'azienda per 63 lavoratori della sede eporediese. Il secondo incontro ministeriale si è chiuso con un nulla di fatto. «Comdata, pur ribadendo la volontà di ricollocare tutto il personale coinvolto, si è presentata al tavolo con un atteggiamento di chiusura totale a qualunque tipo di confronto e discussione», fanno sapere Cgil, Cisl e Uil.
«Nessuna apertura sulla richiesta di ridurre la percentuale di cassa, nessuna apertura sulla richiesta di una diminuzione progressiva della percentuale, nessuna apertura sulla definizione chiara del percorso. Di fatto Comdata non si è resa disponibile a tracciare in modo chiaro e convincente il percorso di ricollocazione dei lavoratori coinvolti o a garantire quegli elementi di discontinuità che sono necessari per arrivare ad un accordo credibile».
Il Ministero ha proposto alle parti un rinvio della trattativa al 5 luglio. «Come Cgil territoriale siamo estremamente preoccupati della situazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Comdata e dell'intero settore delle telecomunicazioni - dice in merito Giovanni Ambrosio della Cgil Ivrea - il tema dei 63 lavoratori è solo l'ultima di una serie di situazioni che penalizza l'intero territorio con ripercussioni negative in ordine sociale economico e culturale. In questo contesto valutiamo positivamente la posizione assunta dall'amministrazione comunale, nelle persone della assessora al lavoro Gabriella Colosso e del sindaco Matteo Chiantore, che oltre ad aver dichiarato la propria vicinanza alle maestranze, si sono subito resi parte attiva della vertenza. È importante che tutto il territorio faccia fronte comune».