Si apre un'amara quanto doverosa riflessione del centrosinistra dopo la sconfitta storica al ballottaggio per le amministrative di Ivrea. Per la prima volta dal dopoguerra la città è passata al centrodestra. E, al netto del vento nazionale, che ovviamente soffia, visto l'entusiasmo, per i partiti di governo, non c'è dubbio che gli eporediesi abbiamo voluto bocciare l'amministrazione targata Pd degli ultimi anni.
«Abbiamo perso contro i populismi - dice a caldo il candidato a sindaco sconfitto, Maurizio Perinetti, davanti alla sede del Pd nel cuore della serata più triste per il centrosinistra eporediese - purtroppo in questo periodo è difficile fare politica. Forse se avessimo fatto qualche apparentamento per il secondo turno avremmo vinto ma non saremmo stati coerenti con i nostri elettori. Quindi usciamo da questa contesa elettorale a testa alta e con la convinzione di aver mantenuto il nostro stile». Un riferimento più che preciso alla lista Comotto. Parole che hanno suscitato un applauso convinto negli attivisti presenti davanti alla sede.
Amaro anche Alberto Avetta, presidente Anci Piemonte e sindaco di Cossano Canavese: «Questo risultato conferma che non esistono più roccaforti di nessun colore. Servirà una profonda riflessione su quello che è successo. Certo, il clima nazionale non ha aiutato nemmeno questa tornata amministrativa locale. Il Pd, infatti, ha perso anche in molte altre parti d'Italia. E a Ivrea, con oltre il 27% dei voti, si è comunque confermato primo partito». Parole condivise anche dal sindaco uscente, Carlo Della Pepa, tra i primi a raggiungere la sede del Pd nel corso dello spoglio.
ELEZIONI IVREA - Il Pd si lecca le ferite: «Perso a testa alta»
Ivrea Perinetti: «Perso contro i populismi. In questo periodo è difficile fare politica. Abbiamo mantenuto patto con elettori»
