CUORGNE’ - Una mattinata importante di formazione per chi, come futuro attivatore e attivatrice, darà con il suo impegno linfa, cuore, anima e sostanza ad uno spazio fatto di persone e delle loro storie. Si è svolta oggi, venerdì 5 luglio 2024, e riguarda un luogo destinato a diventare un punto di riferimento per l’intera collettività. Stiamo parlando della Portineria di comunità di Cuorgnè, inaugurata a marzo scorso nella biblioteca di piazza Morgando. Si tratta del primo servizio di questo tipo ospitato in Italia in una biblioteca.
A fare gli onori di casa ci ha pensato l’assessore alle politiche sociali di Cuorgnè, Elisa Troglia: «Come amministrazione siamo stati fortunati e orgogliosi di poter ospitare questo progetto. E’ un percorso ormai avviato. Abbiamo incontrato e conosciuto delle persone che provengono da fuor territorio. Nella fase di co-progettazione ci hanno aiutato e supportato nel far incontrare i bisogni locali e i servizi che potevamo offrire. L’hanno fatto, posso dire ed è un complimento, forse meglio di come facciamo noi, evidenziando le difficoltà e valorizzando le risorse. Gli attivatori e le attivatrici di comunità, grazie alla sinergia con la rete, con il consorzio e gli enti, sono riusciti con energia, passione e tecnica e metodo, perché non ci si improvvisa, a dare risposte ai cittadini. I feedback sono positivi. Si può sempre migliorare, ovvio. Mi vengono in mente alcune persone che mi hanno fermato qualche settimana fa e mi hanno detto di essere entrati in portineria di comunità “soli”, in cerca di risposte e con una serie di vissuti di difficoltà e solitudine, e di esserne usciti un po’ “insieme”. Questa è un immagine, un’espressione che ci ha riempito il cuore e ci dice che andiamo nella direzione giusta. Merito degli attivatori e attivatrici di comunità che svolgono il loro compito con tanto ascolto attivo».
«Per una Portineria di comunità è fondamentale l’ascolto attivo – ha spiegato Elisa Troglia - Per questo abbiamo scelto come location la biblioteca. E’ in una posizione centrale, vicina agli uffici comunali, è sempre aperta, accessibile e gratuita. Tutti possono venire e bussare a questa porta. E’ l’incontro tra storie: quelle di vita, quelle raccontate nei libri e quelle importanti ascoltate dagli attivatori e attivatrici di comunità. Ringrazio tutti quelli che operano in questo spazio, che l’hanno progettato, il Ciss 38, Rete Popolare e non solo. Personalmente, il lavoro svolto fino a qui è stato fonte di crescita personale culturale ed educativa e di arricchimento, anche come amministratore. Spesso gli enti pubblici e le istituzioni tendono un po’ a delegare quando si parla di sociale nella creazione del senso di comunità. Far parte di una portineria di Comunità è stata davvero occasione di crescita. Ci ha permesso di tornare ad occuparci e a preoccuparci della nostra comunità sottolineando la responsabilità che abbiamo nei confronti dei cittadini, partendo proprio dalla persona. Noi siamo una lista civica e abbiamo sempre messo la persona al centro, proprio come fa una Portineria di comunità».
Nelle portinerie i cittadini possono, per esempio, fare richieste di spid, rinnovo passaporti, cambio del medico con un percorso di facilitazione digitale, consulenza e mediazione famigliare, avere informazioni dall’Inps, dall'APL (Agenzia Piemonte Lavoro). Ci sono, inoltre, uno sportello migranti, servizi in forma gratuita di tipo psicologico e educativo per famiglie e di contrasto alla carenza e povertà culturale. Oltre a leggere, si può anche scoprire nuovi modi di partecipare alla vita comunitaria, grazie ad attività culturali progettate ad hoc. Cristina Ghiringhello direttrice generale di Ciac, invece, ha illustrato il funzionamento della Portineria nella scuola di formazione di Valperga, gestita dalla Fondazione Committo, nata con l’obiettivo di intercettare le esigenze di coloro che frequentano i corsi professionali della scuola e quelle delle loro famiglie.