CUORGNE' - Fin dalle prime fasi di questa drammatica situazione generata dal coronavirus, il sindaco di Cuorgnè, Beppe Pezzetto, si sta adoperando a supporto, per quanto possibile, dell’operato del personale dell'ospedale cuorgnatese. Come ha avuto modo di affermare più volte il servizio che l’ospedale sta fornendo ad un intero territorio è la dimostrazione concreta dell’indispensabilità di potenziare un così importante servizio per tutta la popolazione dell'area omogenea del Canavese occidentale. «Ritengo che al termine di questa drammatica vicenda saranno da valorizzare i presidi locali e il rapporto che ne consegue sul territorio - spiega il sindaco - in sintesi una revisione parziale del modello organizzativo sanitario regionale che valorizzi questi nostri importanti punti di riferimento, così come valorizzi la rete dei medici di famiglia».
Una volta passata l'emergenza covid-19 il territorio dovrà lavorare in maniera sinergica per sostenere l'ospedale. «Su questo indirizzo ho già raccolto la disponibilità di alcuni colleghi, anche se come è ovvio al momento siamo tutti concentrati sulla gestione ancora complessa della fase attuale e ancor più il personale sanitario».
A Cuorgnè lo scorso 20 aprile è stata convocata una specifica commissione Comunale dove anche la minoranza ha fornito utili spunti di discussione sull’argomento. «Ci siamo trovati concordi nel lavorare per una ipotesi di potenziamento del presidio - dice Pezzetto - le competenze in materia sanitaria di un Comune sono estremamente limitate ma non ci si può esimere dal fornire un indirizzo politico e la politica deve ascoltare il territorio. Ci sono degli aspetti specifici da subito a mio giudizio attuabili e altri su cui una volta terminata l’emergenza dovremo confrontarci, su alcuni avevamo già abbozzato una ipotesi di confronto poi la pandemia ovviamente ha cambiato le priorità».
Il mese scorso è stata scongiurata la chiusura notturna del pronto soccorso. Ed è stata una scelta vincente perchè in questo modo l'ospedale di Cuorgnè ha continuato a fornire il giusto servizio al territorio. «Ovvio che la speranza è che questa fase si concluda nel più breve tempo possibile e che nella malaugurata ipotesi che nei mesi autunnali si ripresentasse, la macchina sia pronta facendo tesoro di quanto successo - aggiunge Pezzetto - dobbiamo ancora lavorare molto (e tutti insieme) per uscire dall’attuale emergenza sanitaria quindi questo è il nostro obiettivo, senza perdere di vista l’orizzonte di lungo periodo».