CASTELLAMONTE - Ci sarà una «fase 2» dell'emergenza coronavirus anche in Canavese. Fase due che riguarderà anche il sistema sanitario. Ne è convinto il sindaco di Rivarolo, Alberto Rostagno, che, anche in qualità di medico, non ha abbandonato l'idea di riaprire temporaneamente l'ex ospedale di Castellamonte.

«Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha annunciato che in base ad una ricognizione con regioni ed enti locali verranno individuate le strutture che potranno ospitare covid positivi privi delle condizioni abitative adatte alla quarantena. E’ una necessità che a Rivarolo si è già palesata, molto probabilmente diventerà un’esigenza nelle prossime settimane con le dimissioni ospedaliere di pazienti guariti dall’infezione virale, ma non ancora negativi al test del tampone».

Nei giorni scorsi Rostagno, in qualità di portavoce della zona omogenea, ne ha parlato con la Regione: «Ho già segnalato alla Regione, lo ribadirò ancora, che l’ospedale di Castellamonte, parzialmente inutilizzato ma funzionante, potrebbe essere utilizzato, senza ulteriori costi, a tale scopo, utile all’intero territorio del Canavese occidentale».

Per il sindaco di Rivarolo serve più attenzione per la medicina territoriale: «Il covid-19 ha messo inevidenza la grandissima qualità del nostro personale sanitario, ma ha portato alla luce come il baricentro sanitario sia troppo spostato verso l’ospedale. Nessuna pandemia si può sconfiggere solo con gli ospedali. Va rivista subito nella nostra Regione la gestione della medicina territoriale per evitare che gli sforzi fatti fino ad ora con il distanziamento sociale non vadano perduti. L'ho già fatto, lo ripeterò all'infinito ai vertici regionali, all'Asl e al Prefetto che questa è la strada da perseguire».