Implacabili. Sono gli autovelox del Comune di Castellamonte che non guardano in faccia a nessuno. Chi sfreccia oltre il limite incassa il verbale. Ne sa qualcosa anche il parroco della città della ceramica, don Angelo Bianchi (nella foto) che si è visto recapitare un verbale per eccesso di velocità da 90 euro. Oltre al danno, però, si è aggiunta la classica beffa e il sacerdote, di euro, alla fine ne ha dovuti sborsare 180.
L’infrazione è stata rilevata in via Piccoli dall’autovelox in dotazione alla polizia municipale, «nascosto» all’interno dei tanto criticati «velo-ok» arancioni. «Cose che capitano, andavo evidentemente troppo forte – dice don Angelo – quando arrivano le multe, alla fine, bisogna pagarle. Ho presentato ricorso al prefetto e ho perso. Così la multa è automaticamente raddoppiata». La prefettura di Torino, infatti, ha bollato come «non valide» le motivazioni che il don ha presentato a corredo del ricorso.
«Ero stato chiamato in oratorio per un’emergenza – racconta don Angelo – c’era un bimbo che si era fatto male. Sinceramente non sapevo dei velox arancioni». Peggio: come da prassi il prefetto ha raddoppiato la multa. 180 euro, già saldati. I controlli con l'autovelox, fin qui, rappresentano per le casse del Comune una vera e propria gallina dalle uova d'oro. Da inizio anno sono stati elevati verbali per oltre 85 mila euro.