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Una trentina di sindaci dei Comuni dell'eporediese, dell'alto Canavese e del ciriacese ha partecipato sabato scorso alla manifestazione «Orgoglio Comune» che si è svolta a Volterra in Toscana. Sono tutti Comuni e comunità locali che per la legge che prevede la fusione degli enti con meno di 5 mila abitanti, non vogliono finire nel tritacarne dei numeri in funzione di interessi che nulla, secondo gli organizzatori, hanno a che fare con il bene comune. Alla manifestazione, presenti i rappresentanti di tutte le regioni italiane (ad esclusione del Trentino Alto Adige), e dell'Anpci, l'associazione dei piccoli comuni. 
 
Hanno partecipato, tra gli altri, gli amministratori comunali di Lombardore, San Ponso, Pertusio, Salassa, Traversella, Borgiallo, Oglianico, Vallo, Colleretto Giacosa, Bollengo, Burolo, Borgofranco d'Ivrea, Lusigliè, San Ponso, Albiano, Meugliano e Carema. Gli amministratori hanno poi aderito al "Manifesto di Volterra" che sostiene: «I piccoli comuni rappresentano la grande maggioranza degli 8 mila Comuni italiani. Piccoli rispetto al numero di abitanti delle realtà cittadine e metropolitane, ma spesso grandi sia nella loro estensione geografica, sia in riferimento alle risorse economiche, sociali e culturali che sono conservate nei loro confini. I nostri padri costituenti, con chiara in mente la lunga tradizione civica dei Comuni, inclusero tra i principi fondamentali cui avrebbero dovuto ispirarsi le politiche della Repubblica, il riconoscimento  del ruolo delle autonomie locali, attraverso l'adeguamento dei principi e dei metodi della legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento». 
 
E invece? «In nome dei numeri - prostesta il sindaco di Lombardore, Diego Bili - ci vogliono spazzare via. Comuni virtuosi e senza debiti da accorpare a città più grandi dove chi amministra ha solo fatto disastri. Quale sarà il risultato? Che le nostre comunità verranno cancellate, i cittadini subiranno solo disagi e nessuno ci ha però dimostrato quali saranno i benefici o i cosiddetti risparmi. Le unioni dei comuni hanno solo e sempre dimostrato i loro limiti. I piccoli Comuni sono le sentinelle del territorio. Cancellarli significa, distruggere storia, cultura e peculiarità che una volta cancellate saranno irrimediabilmente perse».