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CANAVESE - La Regione Piemonte ha deciso di creare un Museo diffuso del patrimonio ferroviario, di cui faranno parte oltre 150 mezzi storici rotabili, 36 stazioni delle linee ferroviarie Torino-Ceres e Canavesana insieme a quello di Savigliano. Ad illustrare il progetto nel Grattacielo della Regione gli assessori al Patrimonio Gian Luca Vignale e ai Trasporti Marco Gabusi. «Il Museo diffuso - hanno affermato Vignale e Gabusi - nasce per mettere a sistema l’importante patrimonio ferroviario della Regione e trasformare beni di grande valenza storica e architettonica in un prodotto turistico e culturale in grado di attirare turisti e promuovere i territori interessati».

Il patrimonio acquisito comprende le stazioni Porta Milano, Dora e Madonna di Campagna a Torino, 36 stazioni dislocate lungo Torino Ceres e Canavesana, oltre 150 mezzi rotabili, tra cui locomotive, carrozze passeggeri, carri merci e mezzi di servizio di grande interesse storico. Le sedi espositive principali saranno il Museo Ferroviario Piemontese di Savigliano, che verrà ulteriormente valorizzato, la stazione di Porta Milano, una stazione della Torino-Ceres e una nella Canavesana.

Il progetto prevede un ambizioso piano di interventi che inizierà nel 2025 con la progettazione dei lavori e comprenderà la riqualificazione di Porta Milano, con un investimento di 4,2 milioni di euro destinato dopo oltre 35 anni di chiusura al restauro strutturale degli immobili, alla riqualificazione delle aree esterne, alla ristrutturazione delle esedre e all’allestimento del percorso museale; il restauro e la rifunzionalizzazione di carrozze e vagoni storici presso il Museo Ferroviario di Savigliano; la valorizzazione delle stazioni lungo le due linee interessate, con la creazione, ad esempio, di un percorso museale itinerante dedicato all’identità ferroviaria piemontese; un’attenzione particolare alla riqualificazione delle stazioni più rappresentative dal punto di vista architettonico, che saranno oggetto di interventi mirati in sinergia con le amministrazioni locali e le associazioni territoriali, al fine di valorizzarne l’identità ferroviaria rinnovata; treni storici su tratte turistiche entro il 2027, anche in concomitanza con eventi di forte richiamo nazionale e internazionale.