I comuni di Leinì, Settimo e Chivasso si costituiranno parte civile nel processo Panamera contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta in provincia di Torino, le cui udienze preliminari sono calendarizzate per aprile. A rappresentare e tutelare gli interessi dei Comuni sarà nuovamente l’avvocato Giulio Calosso di Torino, che già in passato aveva assistito Leinì e Volpiano nel corso del processo Minotauro.

«Il Tribunale ha individuato Leinì, unitamente a Settimo e Chivasso, quali soggetti offesi dalle azioni delle persone che andranno a giudizio – spiega la sindaca, Gabriella Leone – ci è sembrato doveroso, a questo punto, costituirci parte civile per ottenere il risarcimento dei danni di immagine arrecati ai nostri Comuni». Danno d'immagine che i giudici hanno già riconosciuto anche nell'ambito del processo Minotauro che, dopo gli arresti del 2011, ha portato alla luce le infiltrazioni della criminalità organizzata in tutta la provincia di Torino, con particolare riferimento al Canavese dove operavano i locali di Cuorgnè, San Giusto e Volpiano.

«Se riusciremo a farci riconoscere una somma - aggiunge il sindaco Leone - la impiegheremo, così come è stato fatto sino ad ora, per promuovere iniziative rivolte alla legalità da attuare sul territorio, magari collaborando con le scuole per meglio far comprendere l’importanza della legalità anche alle giovani leve. A prescindere dall’eventuale risarcimento, crediamo che sia comunque importante per un ente locale prendere una posizione forte davanti ai fenomeni di mafia. Una posizione forte come è appunto la costituzione di parte civile».