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di Giorgio Cortese

Sabato 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell'acqua 2025, evento ideato dalle Nazioni Unite nel 1992 in occasione della Conferenza di Rio de Janeiro per lanciare in tutto il mondo un messaggio di sensibilizzazione, focalizzare l'attenzione sull'importanza dell'acqua e sostenere la gestione sostenibile delle risorse idriche. Dove c’è acqua, c’è vita. Preservare l'acqua è fondamentale per garantire la sopravvivenza delle generazioni presenti e future e per proteggere gli ecosistemi.

L'acqua è essenziale per la vita umana, per l'agricoltura, per l'industria, e per la salute. Inoltre, la conservazione dell'acqua è importante per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico, alla sicurezza alimentare, e alla sostenibilità ambientale. Insomma, l'acqua è vita e dobbiamo prendercene cura. Usiamo il "noi" perché fare la propria parte è possibile, ogni giorno a partire dai piccoli gesti quotidiani per non sprecare l’acqua. Come affermava Gandhi siamo noi tutti il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo. Pensate che l’acqua dolce utilizzabile ha origine dal susseguirsi dei fenomeni di flusso e circolazione dell’acqua all'interno dell'idrosfera attraverso i suoi cambiamenti di stato dovuti ai continui scambi di massa idrica tra atmosfera e crosta terrestre.

Sono questi i fenomeni che danno origine al ciclo dell’acqua, conosciuto tecnicamente come ciclo idrologico, inteso come il susseguirsi dei processi fisici di evaporazione, condensazione, precipitazione, infiltrazione, scorrimento e flussi sotterranei che assicurano la continua rigenerazione dell’acqua. Il ciclo idrologico non ha un punto di partenza ma, per il susseguirsi delle varie fasi, ruolo fondamentale spetta alla stella del nostro sistema solare il Sole che attiva un ciclo riscaldando le acque superficiali e alla forza di gravità.

La massa totale d'acqua rimane pressoché costante, così come l'ammontare d'acqua in ciascuna riserva alimentata dalle precipitazioni al suolo. Mediamente le precipitazioni sulla terra ammontano a circa 119.000 km3/y, dei quali 74.000 km3/y tornano nell’atmosfera per evaporazione e i rimanenti 45.000 km3/y si riversano nei laghi, bacini e fluiscono o penetrano nel terreno alimentando gli acquiferi. Di quest’ultimo volume, indicato come “risorsa idrica”, si stima che solamente 12.000 km3/y siano tutto ció di cui l’uomo puó disporre a costi accettabili. Se si considera la distribuzione dell’acqua dolce a livello mondiale, risulta evidente perché questo bene pubblico naturale fondamentale per la vita umana, animale e vegetale, sia stato soprannominato “l’Oro Blu del XXI secolo”.

L’acqua è una risorsa limitata, fonte di vita alla base di ogni attività antropica, la cui disponibilità, sempre più condizionata dai cambiamenti climatici, richiede che sia utilizzata senza sprechi e senza pregiudicarne la qualità e l’accessibilità presente e futura sia per i singoli individui che per le attività agricole e industriali.