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Si fa presto, in giorni canonici come l’8 marzo, a schierarsi dalla parte delle donne. Peccato che il giorno successivo, il 9, o quello precedente, il 7, poco cambi all’atto pratico.

Sì, perché al di là dei salotti e degli editoriali delle grandi firme del giornalismo, resta intatto un mondo che da sempre è pennellato di piccole e grandi sfumature declinate unicamente al maschile.

Ad esempio, per andare sul pratico, perché nei kit di cortesia degli alberghi non manca mai un rasoio ma non c’è traccia di un assorbente o un flaconcino di struccante? Entrambi sono esempi di una dimenticanza che può accadere a chiunque viaggi, ed entrambi rappresentano piccoli gesti di conforto verso gli ospiti della struttura, altrimenti costretti a vagare alla ricerca di un negozio, un supermercato o una farmacia in città che magari non conoscono.

È la domanda che si è fatta Valérie Hoffenberg, imprenditrice francese con un passato recente nella politica d’alto livello, come inviata speciale per il processo di pace in medio oriente per l’ex presidente Sarkozy. Un ruolo diplomatico che le ha permesso di viaggiare in tutto il mondo, raccogliendo ovunque la stessa impressione: non importa quante stelle può avere l’albergo, perché certe dimenticanze madornali verso le signore non cambiano mai.

Così, stanca di vagare alla ricerca di un falcone di acetone per unghie, madame Valérie si è messa d’impegno e dopo aver sentito i pareri di altre 5.000 donne di 5 Paesi diversi (Gran Bretagna, Stati Uniti, Brasile, Cina e Francia) abituate a viaggiare, ha stilato un vademecum che in 70 punti elenca cosa deve offrire una struttura alberghiera alle ospiti senza baffi e barba, inviandolo poi a tutte le catene dell’hotellerie. Aggiungendo solo alla fine che il premio per chi le rispetta è una certificazione di “SHe Travel Club”, il primo e unico brand indipendente e globale che certifica gli hotel in grado di soddisfare le aspettative delle donne.

“Le prime due lettere di ‘SHe’ sono l’acronimo di ‘Safe & Happy everywhere’, e sicurezza e felicità è la promessa che facciamo alla viaggiatrici e alle tante donne che viaggiano per lavoro e hanno necessità di trovare un’accoglienza adeguata. La verità è che siamo così abituate ad accontentarci che non ci accorgiamo neanche di farlo, quando in realtà il nostro parere è in grado di spostare l’ago della bilancia: non dimentichiamo mai che il 64% di chi viaggia è rappresentato da donne - commenta Valérie – Non abbiamo alcuna intenzione di creare o pretendere degli alberghi per sole donne, ma semplicemente che le attenzioni siano le stesse per tutti gli ospiti, maschi e femmine”.

Le attenzioni che compongono il lungo elenco che rappresenta l’unico modo di accesso al SHe Travel Club, toccano un po’ di tutto. Si comincia dalla sicurezza, con la possibilità di trovare sempre un transfer sicuro dall’aeroporto all’albergo, dove concierge e reception devono essere operativi H 24 e in grado di fornire indicazioni sulla zona, ma dare indicazioni su dove trovare una tintoria o un parrucchiere. Sempre per gli alberghi, meglio ancora se i lunghi corridoi che portano alle camere non sono in penombra e con la possibilità di bloccare dall’interno le porte dotate di spioncino.

“Nella maggior parte dei casi gli hotel sono disegnati da uomini e gestiti da uomini. Le donne spesso a cena preferiscono mangiare in camera, invece che da sole al ristorante, ma in camera si può ordinare solo burger e pasti pesanti, mentre ci vorrebbe un menù variato, magari con piatti leggeri”.

Al momento, circa 300 hotel in tutto il mondo possono vantare il sigillo di garanzia SHe Travel Club: ma questo, assicura Valérie, è solo l’inizio.