A vederlo così, nello straordinario spettacolo della piramide in vetro che fa da punto di ingresso al centro del cortile su cui domina l’omonomo palazzo, il “Louvre” sembra in ottima forma. Un gioiello di museo da sempre ai primi posti delle classifiche mondiali per numero di visitatori e capolavori custoditi, simbolo di Parigi insieme all’immancabile Tour Eiffel, e orgoglio della Francia intera.
Invece, a gettare ombre scure sul museo ci ha pensato Laurence des Cars, dal 2021 direttrice del Musée du Louvre, che in una lettera inviata al ministro della cultura francese, Rachida Dati, ha lanciato un grido d’allarme che non può essere ignorato.
La visita al museo, racconta la direttrice nella lettera, intercettata e pubblicata da “Le Parisien”, è diventato “un calvario: accedere alle opere d'arte richiede tempo e non è sempre facile, e i visitatori non hanno spazio per fare una pausa. Le opzioni di ristorazione e i servizi igienici sono insufficienti e al di sotto degli standard internazionali. La segnaletica dev’essere completamente ridisegnata”. Ma non basta ancora, perché il sovraffollamento ha creato “condizioni pessime degli spazi museali, che non sono più a tenuta stagna, mentre altri subiscono notevoli variazioni di temperatura, mettendo a rischio la conservazione delle opere d'arte”. Per non parlare della struttura piramidale, progettata dall’architetto I.M. Pei e terminata nel 1989, diventata l’accesso principale all’inizio degli anni Novanta: “Nelle giornate molto calde, il tetto di vetro crea un effetto serra, rendendo questo spazio molto inospitale per il pubblico che lo attraversa e per gli agenti che vi lavorano”.
Il museo, progettato per accogliere 4 milioni di visitatori all’anno, nel 2024 ne ha visti transitare quasi 9 milioni, rendendo assai complicata l’esperienza per i visitatori.
Ma il pericolo incombe anche sulla celebra sala che accoglie, quasi da sola, la leggendaria “Gioconda” di Leonardo Da Vinci, il piccolo capolavoro del genio rinascimentale davanti a cui ogni giorno scorrono non meno di 20mila visitatori.
La risposta del governo non si è fatta attendere, con l’annuncio di un interessamento diretto del presidente Macron: il Louvre sarà presto dotato di un ingresso indipendente destinato alla “Gioconda”, opera d’arte simbolo del museo, ma soprattutto l’intera struttura beneficerà anche di un piano pluriennale di investimenti per modernizzare impianti ormai obsoleti.
Un problema che il governo francese, alle prese con una forte crisi economica, pensa di superare almeno in parte attraverso una politica di biglietti differenziati, con tariffe più alte per i visitatori extra UE.