L'11 e il 12 febbraio 2025 a Milano (Triennale Milano) e a Torino(Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo) due eventi di presentazione di “Borderlands” di Francesco Anselmi (136 pp., Euro 44,00), la prima monografia del fotografo documentarista pubblicata in edizione internazionale da “Kehrer Verlag” e distribuita in Europa, USA, Canada, Sudafrica, Regno Unito e Asia. Per l'occasione sarà in Italia lo scrittore americano Francisco Cantù, autore di “The Line becomes a river / Solo un Fiume a separarci” (The New York Times bestseller) che ha firmato l'introduzione del volume di Anselmi.
Martedì 11 febbraio alle 18.30, presso Triennale Milano, l'autore dialogherà con la curatrice Renata Ferri e Cantù. Mercoledì 12 febbraio, sempre alle 18.30, a Torino, presso le Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo, nell’ambito del palinsesto di incontri #INSIDE, si unirà alla conversazione anche Mario Calabresi, giornalista, scrittore e podcaster.
Gli incontri saranno un'occasione preziosa di approfondimento delle tematiche affrontate nel libro. Borderlands è un volume di grande impatto che esplora le complesse dinamiche del confine tra Stati Uniti e Messico e che presenta il reportage realizzato da Francesco Anselmi lungo il lato statunitense del confine tra il 2017 e il 2019, che pone da sempre problematiche e riflessioni molto dibattute, tema ricorrente al centro delle campagne elettorali delle elezioni americane. Il progetto fotografico esplora tutta la lunghezza del lato americano, concentrandosi poi su aree specifiche. Attraverso le fotografie di Anselmi, la sua testimonianza e gli interventi dei relatori, ci si addentra in un mondo spesso rappresentato in modo semplicistico dai media, scoprendone le sfumature e le contraddizioni.
Nelle parole della curatrice del libro Renata Ferri, “Borderlands nasce dall’osservazione fotografica di uno straniero. Anselmi è il viaggiatore che perlustra il confine, cercando la sua lettura di questa terra di mezzo. La luminosa cromia del bianco e nero mostra paesaggi deserti e lunari violati dal muro che, come un lungo serpente, corre accanto a frammenti di esistenze: quelle di sorvegliati e sorveglianti, entrambi protagonisti di una contemporanea tragica epopea che non avrà mai vincitori”.
La serie si propone di superare la visione emergenziale con cui spesso vengono affrontate le questioni legate alle aree geografiche liminari, cercando di raccontare la complessità di una striscia di terra lunga 3.600 km, offrendo una visione sfaccettata di una regione ricca di contraddizioni, ma anche piena di vita e di umanità. Quest'area, attraversata da decenni da migranti e viaggiatori, è abitata da una vasta gamma di persone molto diverse tra loro, e nelle fotografie di Anselmi emerge come luogo a sé stante, distinto dai due Paesi che separa. Come afferma con eloquenza Cantù, Borderlands cattura momenti di “sconvolgente tenerezza ed estrema vulnerabilità”, dando voce alle persone che vivono questi luoghi, ai loro sogni e alle loro realtà.
Così appunta lo stesso scrittore nel saggio introduttivo: “Le fotografie di Anselmi invitano a riflettere su ciò che viene osservato e percepito, non solo dalle persone ritratte, ma anche da noi stessi, mentre scrutiamo queste terre di confine americane”. La narrazione di Cantù si sviluppa attraverso i paesaggi e le vite immortalate dal fotografo, spingendo i lettori a confrontarsi con i miti, le realtà e le esperienze umane che attraversano questi confini.
Contrariamente alla percezione comune di un confine completamente chiuso e militarizzato, Borderlands mostra come solo alcune parti siano effettivamente coperte da barriere fisiche. Le immagini rivelano differenze significative tra regioni come il Texas, dove il muro corre anche attraverso le città, e l’Arizona, un’area desertica in cui i migranti sono costretti a percorrere tragitti lunghi e pericolosi a piedi. Anselmi documenta con attenzione anche le problematiche legate alla sicurezza, come il traffico di droga e il movimento illegale di migranti, ma invita a riflettere su quali siano le risposte corrette a queste sfide. In alcune zone, come in California e in Arizona, ha documentato anche la nascita di milizie autonome, alcune delle quali sono state poi coinvolte nell’assalto a Capitol Hill nel 2021.
Attraverso lo sguardo di Anselmi, le terre di confine si rivelano come uno spazio unico, popolato da persone che vivono vite ordinarie ma cariche di storie complesse e spesso dimenticate. Le immagini del libro testimoniano l’impegno profondo verso questa regione e la sua gente, dalla Rio Grande Valley all’Arizona meridionale fino alla California.
Il reportage che dà vita al libro Bordelands fa seguito alla importante e pluripremiata documentazione a lungo termine sulle conseguenze della crisi economica greca avviata dall'autore nel 2012. Da allora, il suo lavoro si è concentrato sui cambiamenti in corso che coinvolgono le aree di confine nella società americana e occidentale. Negli ultimi anni, Anselmi si sta dedicando ad un lavoro con lo stesso approccio di Borderlands lungo i confini dell’Unione Europea, un progetto in corso che mira a raccontare l'eterogeneità dell'Europa attraverso gli abitanti delle sue aree di confine e le diverse modalità con cui le comunità locali si relazionano a questa vicinanza, da Lampedusa alla Francia fino ai confini tra Polonia e Ucraina.
I lavori di Anselmi (torinese di nascita e di residenza) sono stati pubblicati sulle principali testate internazionali come Le Monde, The Wall Street Journal, Die Zeit e molti altri, ha esposto in molte prestigiose sedi museali ed è vincitore di numerosi premi, come il Visa D’or per la Stampa Quotidiana (2019), e due volte finalista all'Oskar Barnack Award (2014/2019).