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RIVAROLO CANAVESE - In occasione delle celebrazioni per l'ottantesimo anniversario della Liberazione, giovedì 20 marzo il salone comunale di via Montenero a Rivarolo Canavese ha ospitato la presentazione del libro «Ora e sempre Resistenza. Rivarolo Canavese 1943-1945. Memorie di guerra e di lotta partigiana», stampato da Baima e Ronchetti Edizioni.

L'iniziativa è stata promossa dall'associazione Anpi di Favria-Oglianico-Rivarolo Canavese, intitolata a Tina Anselmi, con il patrocinio della città di Rivarolo Canavese e della Città Metropolitana di Torino. La pubblicazione è stata curata da Riccardo Poletto con la collaborazione di Gabriella Meaglia, Gianpiero Cassulo e Riccardo Cerrano. Davanti ad un salone gremito e alla presenza del sindaco, Martino Zucco Chinà, della vice sindaca, Marina Vittone, e di diversi amministratori comunali rivarolesi, Fulvio Grandinetti, rappresentante dell'Anpi provinciale, ha introdotto la serata, mentre è stato Guido Novaria a dialogare con gli autori. In apertura e durante la serata non sono mancati gli applausi per i brani musicali eseguiti dal gruppo Gli Amis dal Furn.

«Il libro racconta come Rivarolo ha vissuto i 20 mesi della Resistenza - spiega la presidente dell'Anpi locale, Gabriella Meaglia - Il succedersi degli avvenimenti è ricostruito con un’attenta ricerca su documenti d’archivio, riprendendo le testimonianze, scritte e fotografiche, lasciate dai protagonisti di questa “piccola storia” locale e, soprattutto, grazie al contributo di tanti rivarolesi, i quali hanno condiviso memorie personali e famigliari». «Ho letto il libro - commenta il sindaco rivarolese, Martino Zucco Chinà - E' un volume che si presta, davvero, a significative riflessioni. Questo progetto sulla Resistenza, secondo me, ha rispetto ad altri un valore aggiunto e un vantaggio: quello della "leggerezza". Particolarmente laddove si trattino temi così importanti, come è stata la lotta di Liberazione, non sempre devono essere accompagnati da una "pesantezza" dell'esporre e degli argomenti. Ho trovato questo libro, in qualche modo, paragonabile a un film che mi aveva particolarmente coinvolto. Si tratta de "La notte di San Lorenzo" dei fratelli Taviani. Una riflessione, infine, va fatta sugli ottant'anni dalla Liberazione. Possono sembrare tanti e invece sono adeguati rispetto alla necessità che, in particolare, i giovani avranno di confrontarsi con una storia che, a mio avviso, dovrebbe essere sempre e ancora approfondita. Questo libro, didatticamente parlando, mi sembra per il suo valore la base ideale per un "ipertesto", trasformato in uno strumento informatico che permetta di spaziare oltre la dimensione cartacea».

«Credo che questo lavoro fatto a più mani - aggiunge Marina Vittone - sia davvero un'opera di memoria molto importante: riprende una memoria collettiva. Ho ritrovato in queste pagine tanti racconti, diretti e indiretti, delle persone che sono state protagoniste o hanno vissuto o subito, ahimè, le vicende avvenute negli anni '44-'45. Questa memoria condivisa da una comunità, attraverso il riemergere di questi vissuti, ci aiuta a riappropiarci della nostra identità rivarolese. Per questo, mi è sembrato un libro molto interessante. Mi ha fatto tornare in mente racconti che personalmente mi sono stati fatti da mio papà e mia mamma, specie per quanto concerne l'eccidio dei Partigiani fucilati ad Argentera. Questi e altri ricordi e testimonianze riemergono attraverso le pagine di questa pubblicazione. Molti dei personaggi messi in luce nel volume si ricollegano poi alla toponomastica locale, diventando un'occasione preziosa per far conoscere ai giovani la storia della nostra città. E', sicuramente, quindi un ottimo strumento per il lavoro dei docenti nelle scuole».