Non è ancora stata messa la parola fine sulla lunga vicenda della gara d'appalto per la gestione del servizio di igiene urbana nel territorio del Covar 14, l'omologo del Cca canavesano che copre l'area della cintura sud di Torino. Dopo l'annuncio di Teknoservice di una nuova vittoria al Tar (la seconda, dopo un esito favorevole anche davanti al Consiglio di Stato) nei confronti del Consorzio e del raggruppamento di imprese De Vizia Transfer-San Germano-Cooplat che si era aggiudicato la gara nel 2016, sembrava che la guerra legale fosse avviata alla conclusione. Impressione suffragata dal fatto che i magistrati piemontesi avevano addirittura disposto il commissariamento del Covar 14, assegnandone il controllo al presidente dell'Autorità nazionale anti-corruzione. Invece ci sarà spazio per un nuovo confronto davanti ai giudici del Consiglio di Stato.

«I legali del raggruppamento De Vizia-San Germano-Cooplat hanno già notificato appello del dispositivo a tutte le parti, compreso la controinteressata Teknoservice, pertanto alcun provvedimento è allo stato definitivo - si legge nella nota stampa diffusa in data odierna - Si evidenzia inoltre che la sentenza del Tar non dispiega alcun effetto, nè pone alcun obbligo nemmeno indiretto sull'attuale gestione dell'appalto. Il Tar ha disposto la nomina di un commissario che non ha ricevuto alcun mandato vincolante a revocare il servizio affidandolo. Allo stato attuale, essendo stato pubblicato il solo dispositivo della sentenza, nel quale fi afferma che il commissario è stato nominato "per gli adempimenti di cui in motivazione", in attesa di pubblicazione della stessa non è dato conoscere i limiti imposti al compito conferitogli. Verosimilmente, potrebbero essere finalzizati a una nuova valutazione di merito dall'esito rimesso all'organo amministrativo e non certo all'aggiudicazione dels econdo classificato. Se fosse stato così, infatti sarebbe stato eventualmente già stato disposto dal Tar Piemonte».

L'Ati che ha annunciato il nuovo ricorso al Consiglio di Stato contesta poi alcuni punti della ricostruzione dei fatti narrata dalla Teknoservice: «Non è vero che il Consiglio di Stato abbia dichiarato che non avremmo potuto partecipare alla gara d'appalto - continua la nota - In questo caso, infatti, i giudici avrebbero dovuto disporre l'esclusione dalla gara del raggruppamento, come richiesto dal ricorrente, ma tale richeista è stata invece respinta. Il Covar 14, poi, ha correttamente ottemperato al giudicato, manifestando le ragioni per le quali non risultava provato alcun errore professionale imputabile alle imprese del raggruppamento».

Insomma, la questione è ancora lungi dall'essere definita una volta per tutte.