Si è concluso con sette condanne e due assoluzioni il secondo processo d’appello relativo all'inchiesta Minotauro, l'indagine dei carabinieri che ha svelato la presenza della 'ndrangheta in provincia di Torino. Il processo riguardava nove imputati e si è celebrato per ordine della corte di Cassazione, che il 12 maggio 2016, nel confermare 23 condanne, ne aveva annullate alcune con rinvio in Appello.

Tra i condannati figurano Antonino Battaglia, ex segretario generale del Comune di Rivarolo Canavese (il cui consiglio comunale è stato sciolto per mafia), e l'imprenditore di Salassa, Giovanni Macrì. Per entrambi il tribunale ha stabilito una condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena. Caduta l'accusa di voto di scambio politico-mafioso, Battaglia e Macrì sono stati condannati per reato elettorale semplice. La procura aveva chiesto una condanna a 2 anni e 8 mesi.

Gli altri a processo erano Salvatore De Masi (condannato a 9 anni), Domenico Agresta (5 anni); Rosario Marando (4 anni); Valerio Ierardi (1 anno e 10 mesi) e Marco Zingarelli (1 anno e 6 mesi). Assolti Benvenuto Praticò e Domenico Portolesi.