Cresce l'attesa per la sentenza di primo grado del processo Minotauro. Poco fa, nell'aula 2 del tribunale di Torino, il giudice Paola Trovati ha aperto l'udienza. La sentenza è prevista per le ore 17. Il capo della procura Giancarlo Caselli, che a breve andrà in pensione, ha rinunciato alle repliche in attesa del dispositivo. Il collegio dovrà decidere il destino di 75 imputati, per 74 dei quali è stata chiesta la condanna a una somma complessiva di 733 anni di carcere.
 
In aula è presente Antonino Battaglia, difeso dall'avvocato Franco Papotti, personaggio chiave dell'inchiesta che ha coinvolto Rivarolo. E' accusato di voto di scambio: i pm hanno chiesto a suo carico 7 anni di reclusione. Assente, per ora, Nevio Coral, ex sindaco di Leinì. L’inchiesta della procura di Torino è partita nel 2006 in seguito alle rivelazioni del pentito Rocco Varacalli. Le sue dichiarazioni hanno permesso ai carabinieri di ricostruire la rete dell'ndrangheta in provincia di Torino e, in alcuni casi, le infiltrazioni della malavita organizzata nelle amministrazioni pubbliche.
 
Nel giugno del 2011 sono state arrestate 146 persone ritenute, a diverso titolo, affiliate alle «locali» presenti sul territorio della provincia. Tra queste anche quella di Cuorgnè, dalla quale sono partite gran parte delle indagini. In seguito all'inchiesta sono state sciolte per infiltrazioni mafiose le amministrazioni comunali di Leinì e Rivarolo.
 
Può succedere tutto e il contrario di tutto. L'esito del processo, ovviamente, avrà ampie ripercussioni sugli scenari futuri della politica canavesana.
 
QUOTIDIANO CANAVESE seguirà con una diretta testuale l'esito della sentenza dalle 16.45.