Una comunità sconvolta, quella di Loranzè, una famiglia devastata dal dolore per una tragedia a dir poco assurda. La morte di Erika Russo Testagrossa, 18 anni, ha lasciato un segno indelebile in tutto il paese. Amici e conoscenti, in queste ore, hanno manifestato al papà Mauro, alla mamma Tiziana e alla sorella maggiore Anna tutto il dolore della comunità. Erika era tornata dalla festa dei coscritti allo Shake di Ivrea, ieri sera, quando nel tentativo di scavalcare il cancello di casa, è rimasta impigliata nelle inferiate. Il maglione le ha cinto il collo fino a toglierle il respiro. Purtroppo non è riuscita a divincolarsi e quando la sorella maggiore, alle nove di questa mattina, ha dato l'allarme, per la sfortunata 18enne non c'è stato niente da fare.

Erika era una ragazza «dolce e solare», come l'ha ricordata il papà nelle ore immediatamente successive alla tragedia. E anche gli amici coscritti del 2001 l'hanno ricordata con parole di grande affetto. «L'Istituto Alberghiero di Cavaglià si stringe al dolore della famiglia Russo per la perdita di Erika. Buon viaggio cara nostra Erika. Il tuo ricordo vivrà per sempre nei nostri cuori», scrivono invece dalla scuola del biellese dove la giovane di Loranzè stava per ultimare gli studi. Era all'ultimo anno.

«Non ci sono parole per descrivere un dolore così grande», scrive un amico sui social. Proprio alle pagine Instagram, Erika aveva affidato gli ultimi suoi pensieri. Una ragazza serena e piena di vita, come lo sono tutti i giovani diciottenni. Ieri notte, dopo la festa, arrivata a casa senza la chiavi, anzichè suonare il campanello rischiando di svegliare tutti, ha tentato di scavalcare la recinzione. Il suo gesto altruistico si è purtroppo trasformato in dramma.