IVREA - Nell’ambito dell’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Ivrea, nella mattinata di martedì la Polizia di Ivrea, con i colleghi del Nucleo Cinofili della Questura di Torino, ha dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse nei confronti di due cittadini italiani e di un cittadino marocchino, residenti in Ivrea e nel Canavese, ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Gli arrestati hanno 20, 21 e 23 anni.
Le indagini sono durate circa dieci mesi e hanno consentito di delineare un grave quadro indiziario nei confronti degli indagati che sono risultati abitualmente dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti in Ivrea e nei Comuni limitrofi. I tre, inseriti stabilmente nell’ambiente dello spaccio eporediese, via telefono o sulle piattaforme social prendevano gli appuntamenti con i clienti per mettersi al riparo da eventuali intercettazioni telefoniche. I luoghi di incontro venivano individuati, di volta in volta, all’interno di bar, sale giochi e discoteche della zona (gli esercenti sono risultati completamente estranei alle attività illecite), o anche in luoghi pubblici come la stazione ferroviaria abitualmente frequentati dai tossicodipendenti.
Numerosissimi i riscontri all’intensa attività di spaccio che non si è interrotta neanche durante il primo periodo di lockdown per l’emergenza epidemiologica da covid-19. Il 23enne, tra l'altro, era stato arrestato nel mese di febbraio per detenzione e porto di un’arma clandestina di fabbricazione artigianale. Al 21enne, invece, è stata contestata anche l’aggravante di aver ceduto stupefacenti a soggetti minorenni. Nell’ambito della complessiva attività di prevenzione e repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti sono state arrestate complessivamente sei persone sono stati sequestrati oltre 300 grammi di hashish e marijuana, tredici grammi di cocaina, una mitraglietta artigianale e 38 cartucce.