Da ieri sera, a partire dalle ore 23,30 circa e fino alle ore 05,00 di questa mattina, caos infernale nella 4^ sezione detentiva della Casa Circondariale di Ivrea. Infatti, alcuni detenuti che già nei giorni scorsi si erano resi protagonisti di violente esternazioni nei riguardi della direzione dell’istituto e che perciò erano stati allocati nella 4^ sezione detentiva hanno manifestato ulteriori è più gravi reazioni in cui hanno dato fuoco a suppellettili, carte e stracci poi gettati all’interno dei corridoi.
I Poliziotti Penitenziari intervenuti anche per trarre in salvo i reclusi dalla fiamme sono stati a loro volta aggrediti dagli stessi e tre appartenenti al Corpo hanno riportato contusioni di varia prognosi. Solo alle 05,00 del mattino odierno è stato possibile riportare la situazione del carcere alla normalità. A denunciare l’episodio è l’O.S.A.P.P. - (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) per voce del Segretario Generale Leo Beneduci. Afferma, inoltre, il leader del sindacato : “sempre più evidente è l’incapacità degli enti dell’amministrazione penitenziaria, a partire dai vertici romani, di provvedere per una gestione oculata trasparente ed economicamente produttiva delle carceri italiane in cui soprattutto le normali attività non si svolgano se non al quotidiano prezzo del danno all’incolumità personale degli Agenti di Polizia Penitenziaria in servizio negli Istituti di pena.
Se, esistesse infatti, in Italia una politica degna di tale nome dovrebbe domandarsi come mai, diminuita negli ultimi tre anni del 25% la popolazione detenuta grazie a tre leggi “svuota carceri”, si siano duplicati reati, danneggiamenti risse ed aggressioni e sono tutt’altro che diminuiti i suicidi tra i reclusi, tra l’altro, con un aggravio di spese ed un incremento dei rischi a carico della collettività che solo gli “sciocchi“ possono oramai fingere di ignorare. “Mentre per l’istituto di Ivrea – conclude Beneduci – è innegabile l’esigenza di verificare le attitudini del Direttore e del comandante di reparto e l’intera amministrazione penitenziaria che abbisogna di un ricambio nelle figure di maggiore responsabilità nazionale, pena la certezza di ulteriori e più gravi danni oltre che per i poliziotti penitenziari per tutti i cittadini Italiani”.