Nel processo per le morti sospette d'amianto alla Olivetti, anche la Telecom sarà chiamata a risarcire le famiglie delle vittime in caso di condanna. Lo ha stabilito, ieri mattina, il gup del tribunale di Ivrea, Rossella Mastropietro, accogliendo la richiesta presentata dai legali della Fiom, dell’Inail e dell’Associazione vittime dell’amianto. Il giudice Mastropietro è stato chiamato a valutare solo la posizione di un imputato. Lunedì prossimo, toccherà al gup Marino decidere per tutti gli altri indagati, 33 in tutto, ex manager Olivetti accusati, a vario titolo, di omicidio colposo e lesioni colpose. Telecom rientra nel processo per aver assorbito Olivetti. Il 21 settembre il giudice deciderà sul rinvio a giudizio.
L’inchiesta della procura di Ivrea sulle morti sospette d’amianto, una dozzina in tutto, coinvolge Carlo e Franco De Benedetti, l’ex ministro Corrado Passera, il presidente della Piaggio, Roberto Colaninno (per lesioni colpose) e altri dirigenti. Le strutture finite sotto la lente d’ingrandimento della procura per la presenza di amianto sono tutti gli stabilimenti dell'azienda a Ivrea e nel Canavese: San Bernardo, le Officine Ico, il centro produttivo di Agliè, i capannoni di Scarmagno e Palazzo uffici.
A gennaio, tra l'altro, il Tribunale di Ivrea ha già condannato Telecom a pagare un maxi risarcimento di 1 milione e 200 mila euro ai familiari di Franca Lombardo, una donna di Burolo morta a 69 anni, nel 2007, di mesotelioma pleurico. Una malattia contratta quando lavorava negli stabilimenti dell’Olivetti di San Bernardo a Ivrea.