Sono iniziate la scorsa settimana a Ivrea le audizioni dei testi della difesa nell’ambito del processo per le morti d’amianto all’Olivetti. Tra le persone sentite anche Corrado Ariaudo, 55 anni di Ivrea, negli anni novanta amministratore delegato in azienda. Ariaudo, oggi presidente della «Comital Alluminio» di Volpiano, è comparso in aula come teste chiamato dalla difesa di due dei diciotto imputati: l'ex ministro Corrado Passera e il presidente della Piaggio, Roberto Colaninno, quest'ultimo imputato solo per un caso di lesioni. 
 
«A mio modo di vedere le misure di sicurezza adottate dall’Olivetti erano ridondanti rispetto alle norme di legge allora in vigore» ha spiegato Ariaudo che, rispondendo alle domande degli avvocati e del pubblico ministero, Laura Longo, ha precisato che la sicurezza «a Palazzo Uffici e nei locali della mensa era direttamente in capo a Olivetti Spa, mentre nei vari stabilimenti dipendeva dalle società che avevano la gestione immobiliare degli stessi». In aula, di fronte al giudice Elena Stoppini, è stato mostrato anche un documento del 1995, firmato proprio da Ariaudo, che ridistribuiva le competenze in materia di sicurezza ambientale tra i vari settori dell'azienda. Una relazione che servì da aggiornamento di analoghi documenti redatti dall’Olivetti nel 1981 e nel 1993.
 
Tra gli altri testimoni della difesa è comparso anche Armando Vittozzi, un ex dipendente Olivetti, che lavorò a Ivrea come responsabile della manutenzione sull'impiantistica dal 1967 al 1995. Parlando delle pulizie all’interno degli stabilimenti, l’uomo ha ricordato come, a volte, si spruzzava della calce mista a vinavil per eseguire determinate riparazioni. E in un caso, un dirigente gli chiese la rimozione di circa due metri quadrati di intonaco dalle pareti della mensa della «Nuova Ico». Altri ex dipendenti, invece, hanno confermato che «tutte le norme di sicurezza, così come i sistemi di protezione, erano gestiti dall'ufficio centrale di Ivrea» e non dai singoli stabilimenti. Il processo riprenderà giovedì 17 marzo.