Ieri, 20 marzo, alle ore 13 circa, un detenuto ristretto presso il primo piano della Casa Circondariale di Ivrea, classe '77 di origine italiana, in carcere per tentata rapina aggravata ed altro, fine pena fissato al 2018, all'atto dell'immissione per la fruizione dell'ora d'aria, si è arrampicato attraverso le grate saltando da una altezza di circa metri 4 (quattro) ed ha raggiunto un corridoio attiguo al campo sportivo dirigendosi verso il muro di cinta. E' scattato immediatamente l'allarme generale e il carcerato fuggiasco è stato prontamente bloccato in extremis dalla Polizia Penitenziaria in servizio.
 
A denunciare l'episodio è il Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci il quale afferma: «Nell'esternare il nostro plauso agli appartenenti alla Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Ivrea che con senso del dovere e altissima professionalità hanno evitato che fosse portato a termine il tentativo di evasione, non possiamo evitare di rammentare oltre che all'opinione pubblica ai responsabili al momento privi di cognizione sul reale stato delle carceri italiane che non sempre tali episodi si concludono con il pieno ripristino della legalità; è più frequente infatti nelle attuali carceri italiane che i tentativi di evasione siano portati a conclusione a causa di carenze di organico e strutturali oramai annose nonché in ragione di una gestione del sistema penitenziario privo di funzionalità e completamente irrispettosa delle condizioni lavorative del personale di Polizia Penitenziaria».