IVREA - La direzione del carcere di Ivrea ha negato al Centro islamico la possibilità di consegnare derrate alimentari ai detenuti in occasione del Ramadan. Si tratta di una tradizione consolidata da anni, legata all’osservanza di uno dei cinque pilastri dell’Islam: durante il mese sacro, i fedeli raccolgono generi alimentari da donare ai detenuti di fede islamica. La raccolta, organizzata dal Centro islamico di Ivrea, comprende alimenti come datteri, biscotti, tè verde, spezie, zucchero, latte, lenticchie e altri cibi a lunga conservazione.
Il cibo viene acquistato e preparato grazie alle donazioni dei fedeli e, in passato, veniva consegnato direttamente ai detenuti. Negli ultimi anni, invece, le derrate venivano stoccate nella cucina del carcere e distribuite dal personale interno. Attualmente, sono circa ottanta i detenuti di fede musulmana nella casa circondariale di Ivrea. L’imam, che ogni venerdì accede alla struttura per guidare la preghiera, aveva offerto la propria disponibilità a consegnare personalmente gli alimenti.
Il primo diniego era arrivato con la motivazione di tempi troppo stretti per valutare la richiesta. Il secondo, datato 11 marzo 2025, ha fatto riferimento a questioni di sicurezza, dichiarando gli alimenti non facilmente controllabili. Da allora, il Centro islamico non ha ricevuto ulteriori comunicazioni. Il Centro ha espresso rammarico e si è detto disponibile al dialogo, nella speranza di trovare una soluzione che consenta il rispetto delle tradizioni religiose anche all’interno del carcere. Per ora non è arrivata alcuna risposta.