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IVREA - Non viene ammesso all'esame di Stato perchè insufficiente in quattro materie. Presenta ricorso al Tar Piemonte e anche al Consiglio di Stato ma, alla fine, i giudici danno ragione alla scuola. L'ultima parola in merito l'ha spesa il Consiglio di Stato con la sentenza dello scorso 27 aprile. Ci sono comunque voluti sei anni per chiudere la vicenda giudiziaria che ha visto contrapposti uno studente e l'istituto superiore Olivetti di Ivrea. L'allievo non era stato ammesso all’esame di Stato per l'anno scolastico 2016/17 e aveva chiesto l'annullamento della decisione assunta dai professori.

Il provvedimento, si legge nella prima sentenza del Tar Piemonte, «era stato adottato all’unanimità dal collegio degli insegnanti sulla base “dell’insufficiente impegno profuso” dallo studente, “della scarsa volontà di recupero” e “delle carenze evidenziate nelle seguenti materie: Storia, Matematica, Meccanica, Tecnologie”, in cui l’interessato ha conseguito valutazioni insufficienti». Lo studente ha però presentato ricorso per mancata considerazione di circostanze essenziali e travisamento dei fatti in relazione all'utilizzo del registro scolastico elettronico. In sintesi, l'allievo, tramite i propri legali, ha contestato le valutazioni che gli sono state attribuite nelle quattro materie risultate insufficienti denunciando una gestione del tutto «disinvolta» del registro elettronico, che sarebbe stata caratterizzata da ripetute e abituali scorrettezze che, alla fine, lo hanno fortemente penalizzato.

E in effetti, come sottolineato dai giudici del Consiglio di Stato, il tribunale ordinario di Torino ha riconosciuto, almeno in parte, la «fondatezza delle tesi sostenute dal ricorrente ma solo per quanto riguarda la falsità delle annotazioni relative alle materie "tecnologie meccaniche" e "matematica", mentre sono rimaste estranee i voti non sufficienti relativi a storia e meccanica». Di fatto, per due delle quattro materie, l'uso non corretto del registro elettronico avrebbe effettivamente penalizzato lo studente nella valutazione finale in vista dell'esame. Questo, però, non è bastato a ribaltare la scelta dei docenti.

Il Consiglio di Stato, infatti, confermando il giudizio del Tar Piemonte, ha sottolineato che, in forza di quanto previsto dall'ordinanza ministeriale 257 del 4/5/2017, sono ammessi all’esame di Stato «gli alunni delle scuole statali che nello scrutinio finale conseguano una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina». Nel caso in esame, anche a ritenere superate le insufficienze in tecnologie meccaniche e matematica (per effetto della sentenza del Tribunale di Torino del 2019), restano comunque insufficienti i giudizi relativi a storia e meccanica. E queste ultime insufficienze, scrivono i giudici, «non possono essere a loro volta superate perché attraverso questo si punta, in sostanza, ad ottenere dal Tar il medesimo risultato che si era cercato inutilmente di raggiungere davanti al giudice competente, che ha però respinto sul punto la domanda proposta». Il Consiglio di Stato ha quindi confermato la sentenza del Tar: il ricorso è stato definitivamente respinto.