La procura d'Ivrea ha aperto un secondo fascicolo nell’inchiesta sulle presunti morti per amianto alla Olivetti. Ci sono altri sei casi sospetti che vanno ad aggiungersi ai quindici per i quali, nei giorni scorsi, è stato notificato a 39 persone l'avviso di conclusione delle indagini. Tra i "big" indagati, figurano Carlo De Benedetti, l'ex ministro Corrado Passera e Roberto Colaninno. Sono tutti direttori e manager dell'Olivetti che hanno gestito l'azienda tra il 1978 e il 1996, periodo sul quale si sono concentrati gli accertamenti della procura dopo alcune denunce di ex operai.
 
Il secondo fascicolo non è una nuova inchiesta ma un "Olivetti bis" aperto per non rallentare il corso del procedimento principale e, al tempo stesso, proseguire gli accertamenti. I dipendenti deceduti (o gravemente malati) sono stati colpiti da mesotelioma pleurico e mesotelioma peritoneale. Lavoratori della Olivetti adibiti a varie mansioni: dal montaggio delle macchine per scrivere alla manutenzione delle macchine utensili, ma anche la verniciatura. Sotto accusa il talco utilizzato per alcune operazioni che avrebbe contenuto fibre di amianto. Secondo le indagini, però, le fibre pericolose si disperdevano negli ambienti anche per le condizioni dei locali e per quella che il procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, ha definito “carenza di prevenzione”.
 
Omicidio colposo e lesioni colpose i reati ipotizzati anche nel fascicolo bis, gli stessi che compaiono nell’avviso di chiusura indagine notificato nei giorni scorsi ai primi trentanove indagati. «Carlo De Benedetti ribadisce con forza la propria totale estraneità ai fatti contestati e attende con fiducia le prossime fasi del procedimento nella convinzione che all’esito di questa complessa indagine svolta dai pubblici ministeri, una volta al vaglio del Giudice, possano essere chiariti i singoli ruoli e le specifiche funzioni svolte all’interno del articolato assetto aziendale della Olivetti. Nel ribadire la propria vicinanza alle famiglie degli operai coinvolti – si legge in una nota - ricorda ancora una volta che, nel periodo della sua permanenza in azienda, l’Olivetti ha sempre prestato attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, con misure adeguate alle normative e alle conoscenze scientifiche dell’epoca».