TORINO E CANAVESE - Un'indagine complessa, durata due anni, partita dall'individuazione di un carico a Torino, ha portato la Polizia stradale a sgominare una rete di personaggi, di nazionalità italiana, albanese ed egiziana, che avevano strutturato un sistema collaudato dedito alla ricettazione e al riciclaggio internazionale di macchine operatrici e autovetture di alta gamma rubate in tutto il nord Italia. Sono 17 le persone arrestate, di cui 13 portate in carcere e 4 ai domiciliari. Nel corso delle indagini è stato tracciato il riciclaggio e la ricettazione di dodici vetture di elevato valore commerciale e di dieci macchine agricole e da cantiere rubate. In particolare, nel corso dell’operazione, è stato accertato il furto di cinque Range Rover, due Porsche Macan, due Volkswagen, un Porsche Cayenne, betoniere, rimorchi e ruspe. Il valore complessivo dei mezzi, tutti destinate ai paesi africani (Gambia-Egitto) e a paesi della penisola balcanica (Slovenia-Albania), si stima in oltre 1 milione di euro. Alcuni di questi mezzi, sei autovetture e nove macchine operatrici, sono già stati individuati e sottoposti a sequestro tra Italia, Albania, Svizzera, Slovenia, Francia e Belgio.
Tra le «vittime preferite» società di leasing e di autonoleggio, le cui autovetture venivano esportate illegalmente oltreconfine, o cittadini ed imprese private operanti nel settore dell’edilizia, alle quali i veicoli venivano asportati per essere poi destinati ai mercati dell’est europeo e dell’Africa. Questo genere di mezzi, soprattutto quelli utilizzati nel settore dell’edilizia, per la loro natura specifica, al termine della giornata lavorativa vengono lasciati spesso sul luogo di lavoro e non vengono ricoverati in aree sicure. I cantieri sono facilmente accessibili e privi di sistemi di sicurezza. La maggior parte dei furti, infatti, si verifica soprattutto di notte e durante il week-end, periodi in cui è possibile godere di più tempo per operare senza essere disturbati. Infatti, alcuni dei furti in questione sono stati consumati proprio in cantieri autostradali.
Due destinatari della misura cautelare in carcere, che avevano recentemente lasciato l’Italia, sono stati catturati in Albania dagli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Torino in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza a Tirana della Direzione Centrale della Polizia Criminale. In particolare, uno è stato arrestato a Tirana con l’intervento dell’Unità Fugitive Active Search Team del Dipartimento di Polizia Criminale albanese e l’altro è stato arrestato a Valona grazie alla Direzione Regionale di Polizia di Valona, con il coordinamento dell’Ufficio nazionale Interpol di Tirana. Inoltre, la cattura a Milano di uno dei personaggi coinvolti, un cittadino egiziano residente a Chiasso, è stato possibile grazie alla collaborazione con la polizia elvetica che ha fornito le informazioni utili al rintraccio. Oltre i due arrestati in Albania sono state eseguite altre 12 misure cautelari a carico delle persone dimoranti nelle province di Torino, Milano, Alessandria, Piacenza, Pavia, Cremona, Bergamo e Como dagli agenti della Polizia Stradale di Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna. Tra i 17 destinatari della misura, 3 sono attualmente irreperibili in quanto all’estero.