FRONT - I focolai più attivi di infezioni da Coronavirus, nel periodo di maggior diffusione della pandemia, sono state sicuramente le residenze per anziani, non solo in Italia, ma in tutta Europa. Un caso eccezionale nel nostro territorio è invece quello rappresentato dalla Rsa di Front, Casa Destefanis, dove tramite una serie di misure preventive, la direzione è riuscita ad evitare ogni tipo di contagio. Misure che continuano tuttora, visto l'alto numero di casi registrati, anche tra i più giovani, di rientro dalle località di vacanza.
«A seguito delle più recenti notizie concernenti la diffusione della pandemia anche tra le persone tra i 10 e i 50 anni, risultati positivi al rientro dalle vacanze in Italia o in Stati Esteri, la Fondazione Destefanis ha ritenuto prudente ed opportuno instaurare ulteriori misure di prevenzione nei confronti del proprio personale, che appartiene in larga misura a queste più giovani fasce di popolazione, e nei confronti dei fornitori e dei visitatori esterni che frequentano la Struttura - spiega il presidente, Giovanni Falletti - A tale fine ha provveduto ad ospitare nei propri locali giorno e notte (h 24) il Direttore Sanitario, il dottor Alessandro Risaliti, che probabilmente così resterà anche per il mese di settembre e gli ha affidato in particolare il compito di predisporre un piano di specifica prevenzione Covid 19, che
contempli anche queste ultime casistiche e di vigilare sulla sua attuazione ed osservanza a tempo pieno ed anche nelle ore notturne, per quanto riguarda il personale interno e gli ospiti».
Alessandro Risaliti, medico-chirurgo specializzato in Anestesia e Rianimazione, ha sviluppato e maturato una diretta competenza ed esperienza nel campo della prevenzione e della cura del Coronavirus, lavorando negli scorsi mesi nella struttura specialistica temporanea allestita alle OGR di Torino. Lo stesso ha disposto la suddivisione della Rsa in tre aree: la "rossa", ad alto rischio di contaminazione per frequentazioni esterne; la "gialla", a medio rischio di contaminazione per frequentazioni del personale, vitto e socialità; la "bianca", a basso rischio per severo isolamento delle stanze degli ospiti).
«Al personale interno è stato effettuato dal nostro direttore sanitario il tampone rino-faringeo in collaborazione con la Asl To-4, che ha celermente provveduto a processare gli esami dei tamponi che sono risultati essere tutti negativi - conclude Falletti - Voglio infine ringraziare in primo luogo il dottor Alessandro Risaliti, tutto il personale, i medici di base e le autorità locali che hanno collaborato e contribuito al successo del lungo periodo di quarantena imposta».