CANAVESE - La bandiera a scacchi che sventola e il traguardo tagliato per primo nel giorno dell’addio alle corse di Valentino Rossi. Le braccia al cielo in segno di trionfo con indosso l’iconica maglia rosa. Le mani strette sulla coppa «incravattata» da un nastro tricolore a Wembley. Si tratta, rispettivamente, di Francesco «Pécco» Bagnaia, Egan Bernal e Andrea Scanavino: simboli e protagonisti di un anno di sport che ha regalato anche per il nostro territorio delle enormi soddisfazioni.
Laureato in Scienze motorie all’Università di Torino, il 48enne rivarolese, Andrea Scanavino, è arrivato al titolo di campione d’Europa con l’Italia dopo aver iniziato la carriera nello staff tecnico della Juventus. Dopo le esperienza nella Sampdoria e all'Inter, nel 2017 è stato chiamato proprio da Mancini a gestire il settore tecnico dello Zenit di San Pietroburgo, dove milita tuttora. «Mancio» l’ha voluto al proprio fianco come preparatore atletico della squadra nazionale di calcio. Il primo passo di un cammino da sogno diventato realtà a Wembley nell’estate 2021.
Il chivassese Pecco Bagnaia in MotoGP quest’anno è passato nel team ufficiale Ducati. Il 12 settembre di quest’anno ha vinto la sua prima gara nella Top Class ad Aragon dopo essere partito dalla pole position. Si è ripetuto nel Gran Premio di San Marino, nel Gran Premio dell'Algarve e nell’ultima gara della stagione, il Gran premio della Comunità Valenciana. Ha chiuso la stagione al secondo posto della Moto GP con 252 punti contribuendo in modo determinante al trionfo della Ducati nel mondiale costruttori.
Canavesano d'adozione, il ciclista colombiano Egan Bernal ha vinto il Giro d'Italia 2021. Ha conquistato la Maglia Rosa nelle prime tappe e l’ha portata fino al traguardo di Milano. Il Canavese ha esultato con lui: sportivamente Egan Bernal è infatti nato a Buasca, frazione di San Colombano Belmonte. E sulle strade del Canavese è cresciuto, gara dopo gara, vittoria dopo vittoria, trionfando pure al Tour de France.
L’annata sportiva made in Canavese ha, tuttavia, saputo raccontare altre emozionanti storie. Come l’avventura vissuta a Tokyo2020 da Marco Airale. Originario di Bosconero, il preparato allenatore e fisioterapista alle Olimpiadi ha seguito come assistant coach, al fianco di Rana Reider, un team di 11 atleti di 9 nazionalità diverse. Uno squadrone che ha chiuso i Giochi con quattro medaglie in bacheca. Tra le imprese del cuore c’è poi senza ombra di dubbio quella compiuta da Silvia Grua. Pedalata dopo pedalata la sportiva di Villareggia ha raggiunto un dislivello positivo di 8.848 metri, pari all’altezza dell’Everest, percorrendo la stessa salita, la mitica «Broglina» di Bollengo, in sella alla sua adorata bicicletta. Ma soprattutto grazie all’Everesting di Silvia e alla generosità delle persone sono stati raccolti 11mila e 739 euro per la ricerca sui tumori femminili.
La squadra dell’anno è l’Usac Basket. Il team di Rivarolo Canavese ha concluso con il botto la stagione 2020-21 del campionato di Serie C Silver, conquistando una meritata e storica promozione in Serie C Gold. Menzione d’onore per i giovanissimi Ferdinando Tomas di Rivara e Irene Tuccillo di Settimo Torinese. I due neo 18enni hanno strappato applausi e complimenti al Campionato Italiano di Danze sportive, dove si sono affermati come campioni italiani di Bachata e Salsa Portoricana nella classe «C» (16-18 anni). Standing ovation anche per Luca Malosti, che nell’arrampicata sportiva si è laureato campione italiano giovanile. Il 17enne atleta, che vive con la sua famiglia a Salto di Cuorgnè, ha conquistato anche una medaglia di bronzo in Coppa Italia.