CUORGNE' - Tarda la riapertura del reparto di Geriatria dell'ospedale di Cuorgnè e già si levano voci preoccupate sulla possibile chiusura definitiva. Il solo ritardo di due mesi è giudicato comunque «inaccettabile» dagli esponenti del Pd Daniele Valle e Francesca Bonomo, visto che la struttura serve di appoggio per venti Rsa e case di riposo presenti sul territorio dell'alto Canavese, nonchè punto di riferimento per un ampio bacino di popolazione anziana. Il reparto è chiuso ormai da metà luglio, quando tutto il personale è stato riallocato o messo in ferie, e dovrebbe riaprire il 15 settembre.
Il condizionale è d'obbligo secondo gli esponenti democratici. «Nei giorni scorsi ho depositato una interrogazione urgente in Consiglio regionale - afferma il consigliere Daniele Valle (Pd), presidente della commissione di indagine regionale sul Covid-19 - il reparto era stato utilizzato nei mesi scorsi per ospitare i pazienti affetti da Coronavirus, ma ad inizio luglio era stato completamente sanificato e pronto a tornare al suo uso precedente, non capiamo come mai a quasi due mesi di distanza sia ancora chiuso».
Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'onorevole Bonomo, che rincara la dose e solleva dubbi sulla chiusura definitiva di Geriatria. «Non vorrei che con la scusa del Covid e delle ferie arretrate del personale si stia pensando di smantellare in sordina un reparto dell’ospedale di Cuorgnè: la Regione ha comunicato che nei prossimi mesi rivedrà la rete ospedaliera territoriale, per questo chiediamo all’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, sicurezza sul destino dei nostri ospedali». «La disorganizzazione della politica sanitaria regionale si vede anche da questo - chiude ancora Daniele Valle - se dobbiamo chiudere degli interi reparti perché il personale è in ferie significa che è stata fatta una cattiva programmazione o non c'è abbastanza personale, una cosa del genere non è accettabile»