TORINO - L'allarme covid continua a suonare e, nelle ultime ore, l'aumento dei casi su scala nazionale sta sollecitando il Governo a nuove misure restrittive. Le chiede anche l'Aivec, l'Associazione Italiana Vittime Emergenza Covid che ha scritto anche alla Regione Piemonte chiedendo all'ufficio scolastico regionale una proposta di adozione di misure per il contenimento del contagio del virus, proponendo la chiusura delle scuole in vista di una didattica a distanza.
«Salgono paurosamente i contagi e il governo annuncia la proroga al 31 gennaio 2021 dello stato di emergenza. I nuovi positivi del primo giorno di ottobre sono stati 2.548, contro i 1.851 del giorno precedente. Dal primo settembre al primo ottobre, i nuovi casi sono quasi triplicati: questa accelerazione preoccupa non poco il Ministero della Salute. È possibile, molto probabile, che questa accelerazione di diffusione del virus sia dovuta anche alla riapertura delle scuole: dall’inizio delle lezioni, si è registrato almeno un contagio in oltre 900 scuole. Ci si chiede per quale assurdo motivo bisogna attendere il riscontro del caso positivo per poi procedere alla chiusura del plesso scolastico, se è quasi scientificamente certo che il contagio ci sarà. Tale assurdo principio, palesemente non garantista, viola il principio di precauzione di cui all’art. 174, paragrafo 2, del trattato istitutivo dell’Unione Europea».
L'associazione chiede di prendere provvedimenti preventivi: «Si auspica che vengano presi provvedimenti immediati, attivando le misure di cautela da adottare in applicazione del principio di precauzione. Nel caso in cui i dati scientifici non consentano una valutazione completa del rischio, come appunto nel presente caso, il principio di precauzione può essere invocato per garantire un alto livello di protezione della salute umana. La chiusura delle attività di aula in scuole e università può fermare la corsa del Covid-19 e non bisogna perdere tempo, tenendo in considerazione che il principio di precauzione potrà essere adottato in concreto anche mediante il prosieguo delle lezioni con l’uso di strumenti di didattica a distanza. Pur consapevoli che tali modalità determineranno dei sacrifici, è opportuno, in tale momento storico, dare precedenza al principio della salute. Un solo caso di contagio in ambiente scolastico innesca un terribile effetto a catena dinanzi al quale le lacrime a posteriori versate serviranno a ben poco».