IVREA - Saranno i carabinieri del Nas di Torino a seguire le indagini sulle case di riposo in Canavese. Lo ha stabilito la procura di Ivrea che ha affidato gli accertamenti al nucleo antisofisticazione dell'Arma. Sono state le denunce del Codacons e di alcuni parenti delle vittime ad avviare la macchina della magistratura. Già la scorsa settimana il procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, aveva avviato una mezza dozzina di fascicoli su diverse case di riposo della zona. Fascicoli senza indagati o ipotesi di reato ma fondamentali per far partire le indagini.

Il Codacons, con una denuncia circostanziata, ha invece assunto una posizione netta e ha chiesto di indagare per «epidemia e omicidio plurimo doloso» non solo il presidente della Regione Alberto Cirio e i vertici dell'azienda sanitaria locale ma anche i responsabili delle residenze «Piovano Rusca di Nole Canavese, Sereni Orizzonti di San Mauro, Villa Lina a Corio Canavese, Residence del Frate a Bairo, Arnaud a Volpiano, Annunziata a Marcorengo di Brusasco, Beata Vergine della Consolata Fatebenefratelli a San Maurizio Canavese, San Giovanni Battista a Bosconero a causa dell'incapacità nella gestione dell'emergenza».

Questa settimana sono attese novità. I Nas hanno già effettuato alcune perquisizioni e altre ne seguiranno entro al fine del mese. L'obiettivo è fare luce sulle misure messe in atto dalle Rsa e dall'Asl To4 sul contenimento del covid-19 tra gli anziani ospiti e il personale delle strutture. Valutare il corretto uso dei sistemi di protezione e valutare quanti decessi possano essere effettivamente attribuiti all'emergenza sanitaria del coronavirus.