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CHIVASSO - Il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica si è riunito questa mattina a Chivasso, nel Teatrino Civico, dando seguito alla volontà del Prefetto di Torino, Donato Cafagna, di portare le istituzioni anche nei centri di provincia. Si è così svolto un confronto con i 32 sindaci dell'area del Chivassese. All'ordine del giorno, in prima battuta, i numerosi episodi di microcriminalità che nell'ultimo periodo si sono registrati nell'area della stazione ferroviaria.

«E' un problema che abbiamo riscontrato in diverse stazioni, non solo in quella di Chivasso, specie nei casi di stazioni non presidiate in maniera fissa dalla polizia ferroviaria, dove si verificano tutta una serie di episodi - ha spiegato il prefetto a margine dell'incontro - stiamo organizzando delle attività di controllo mirate con il contributo delle forze dell'ordine e l'impegno di Rfi. È importante che l'azienda gestisca gli spazi per evitare che diventino luoghi di ritrovo anche per attività delittuose».

A Chivasso si è scelto innanzitutto di chiudere la notte il sottopasso dello scalo ferroviario per evitare che venga utilizzato da senzatetto e sbandati. Per tutta risposta qualcuno, l'altra notte, ha danneggiato la vetrata d'ingresso della stazione. L'obiettivo, nel breve periodo, è quello di arrivare alla chiusura notturna dell'intero edificio, in modo che nemmeno l'atrio sia a disposizione di eventuali malintenzionati. Sulla passerella esterna, invece, possibile il ricorso alla videosorveglianza.

Continueranno inoltre i controlli delle forze dell'ordine, in particolare dei carabinieri, mentre la polizia ferroviaria assicurerà presenza costante nelle ore diurne. «Stiamo lavorando ad un patto con Rfi e con le forze dell'ordine sulle stazioni di Torino - ha poi aggiunto il prefetto - ma è un protocollo d'intesa che potremmo estendere anche altrove con l'analisi delle singole stazioni e delle aree limitrofe che, ormai, sono diventate siti sensibili anche fuori dalla grande città. Serve controllo anche sociale e per questo tutto devono fare la loro parte».