A Castellamonte, con una frequenza disarmante, c’è qualcuno che passa le proprie giornate a ribaltare i «velo-ok», i totem arancioni piazzati dal Comune a lato delle strade per convincere gli automobilisti a pigiare un po’ meno sul pedale dell’acceleratore. Totem che, a rotazione, sono dotati dell’autovelox vero e proprio (ma sempre in presenza di una pattuglia della municipale).
Ora il Comune corre ai ripari. Entro fine settimana entreranno in funzione le prime telecamere di videosorveglianza per proteggere i totem arancioni dal momento che, solo l’altro ieri, ne sono stati abbattuti altri due. «Non abbiamo scelta – fanno sapere da palazzo Antonelli – dotarsi delle telecamere è una spesa minima rispetto ai costi di riparazione dei cilindri danneggiati dai vandali». Insomma, alla fine la banda dei velo-ok non ha ottenuto grandi risultati: l’autovelox continua a essere posizionato, a turno, nei totem arancioni e, per giunta, il Comune è stato costretto a mettere nuovamente mano al portafoglio per comprare le telecamere.
Alcune sentenze, di recente, hanno dichiarato i velo-ok non del tutto legali, specie se non sono dotati dell’autovelox in via permanente. Ciò nonostante i Comuni hanno continuato a installarli. Nella città della ceramica, ad esempio, se ne contano una mezza dozzina (uno ad ogni ingresso del centro abitato). Altrettanti a Rivarolo. A San Ponso, invece, ce ne sono cinque: uno ogni 54 abitanti. La banda che li abbatte potrebbe essere composta da diversi automobilisti multati, decisi, in questo modo, a «vendicare» il verbale. I filmati delle telecamere potranno essere d’ausilio per identificare i vandali.