UPDATE - Un altro incendio boschivo si è sviluppato intorno alle 22.30 a Belmonte vicino al santuario nel territorio del Comune di Valperga. Stanno salendo sul posto le squadre Aib della zona. Grazie a Giullia Ciocarlan per le foto di Belmonte. Altri incendi sono stati segnalati anche a Pavone dove sono intervenuti i vigili del fuoco di Rivarolo Canavese, Cuorgnè e Volpiano. Super lavoro anche per i pompieri di Castellamonte. In molti Comuni si sono registrati crolli di alberi a causa del vento.
Un vasto incendio si è sviluppato intorno alle 21.15 a ridosso dell'autostrada Torino-Aosta tra gli svincoli di Ivrea e Quincinetto. Il personale della Ativa ha dovuto chiudere l'autostrada A5 per quasi due ore in entrambe le direzioni di marcia a causa del fumo. Sulle carreggiate si è formata una coltre che ha ridotto ampiamente anche la visibilità. Il rogo si è sviluppato ai lati della A5 e in pochi minuti si è esteso ampiamente a causa del forte vento. Sul posto i vigili del fuoco di tutto il Canavese oltre alla polizia stradale che ha provveduto alla chiusura dell'autostrada. Il rogo ha riguardato i Comuni di Chiaverano, Banchette, Burolo e Fiorano.
Ancora incendi in Canavese. Il più grosso, nelle ultime ore, nella zona delle Vaude sopra Lombardore. Altri focolai, provocati dal forte vento, nella zona di Forno e Rivara, con colonne di fumo particolarmente estese. A Lombardore bruciano aree boschive. Sono in corso le operazioni di spegnimento da parte dei vigili del fuoco, di Mathi, Caselle, Torino e San Maurizio Canavdse. Le operazioni sono rese ancora più difficili dalla presenza del vento. Le fiamme sono state visibili a lungo anche dalla ex statale 460 e da gran parte della zona a ridosso della Vauda. Il territorio interessato ha riguardato i comuni di Lombardore, Leini e San Francesco al Campo.
Su tutto il territorio della Regione Piemonte è vigente lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi. Situazione che, ovviamente, si è aggravata nelle ultime ore a causa del vento. Basta un mozzicone di sigaretta per provocare dei roghi anche importanti.
Altro elemento di pericolo è la siccità. Secondo l'Arpa, i giorni consecutivi con precipitazioni assenti o comunque inferiori a 5 millimetri sono 97 ponendo questo periodo secco, iniziato il 29 ottobre 2015, come il quarto più lungo mai registrato in Piemonte negli ultimi 60 anni. Nel mese di gennaio si sono osservate precipitazioni ancora molto al di sotto della norma climatica 1971-2000, con un'anomalia negativa media sulla regione di quasi il 65%. A gennaio si sono registrate precipitazioni per appena 22 millimetri.