Calano ancora, ad Agliè, i turisti in visita al Castello ducale. Secondo i dati provvisori forniti dal Ministero dei beni culturali, nel corso del 2016, hanno scelto la residenza sabauda 44323 visitatori. I dati forniti dall’ufficio di statistica del ministero confermano una mezza crisi del castello, patrimonio dell’umanità Unesco dal 1997 e simbolo dell’eccellenza turistica in Canavese.
I fasti di Elisa di Rivombrosa, ovviamente, sono lontanissimi ma il calo di visitatori è costante. Dai 69929 ingressi del 2014 si è passati ai 52844 del 2015 e ai 44 mila dell'anno scorso. A pesare sugli accessi, oltre all’offerta culturale del castello stesso, la preoccupante assenza di collegamenti. Ad Agliè, ad esempio, il sabato e la domenica le corse del trasporto pubblico sono ridotte al lumicino.
Ai visitatori non resta che affidarsi, quando possibile, all’auto privata, oppure rinunciare al tour alladiese. Anche l’annunciata «rete» con Venaria e le altre regge sabaude del Piemonte non è decollata. Negli anni scorsi, in più occasioni il Comune di Agliè ha lanciato l’allarme agli enti superiori, ipotizzando quella crisi che, purtroppo, si sta verificando anche nei numeri e che, dati alla mano, sembra non fermarsi più.