Ora è ufficiale. Anche la procura del Vaticano ha aperto un'inchiesta sull'attico del cardinale Tarcisio Bertone di Romano Canavese. In particolare sui costosi lavori di ristrutturazione del maxi-appartamento che sarebbero stati finanziati con fondi dell'Ospedale pediatrico Bambin Gesù. Nel registro degli indagati Giuseppe Profiti, ex presidente del Bambin Gesù, e l'ex tesoriere Massimo Spina. Il reato contestato ai due ex manager è il peculato con l'uso illecito di fondi in denaro. Dalle carte dell'inchiesta, come ha riportato l'Espresso, emerge che i lavori sono stati fatturati non alla società che ha eseguito il restauro ma a una holding con sede a Londra, controllata da un amico personale di Bertone. I soldi destinati ai bambini malati sarebbero stati utilizzati per la ristrutturazione.
 
Il cardinale Bertone non risulta indagato. Circostanza che è stata confermata anche dalla sala stampa del Vaticano. Secondo alcuni documenti, però, il cardinale di Romano Canavese, che ha sempre sostenuto di essere stato all'oscuro di eventuali finanziamenti di terzi, sarebbe stato invece a conoscenza che i soldi del restauro dell'attico venivano anche dall'ospedale pediatrico della Santa Sede. «Il cardinal Tarcisio Bertone ribadisce di non aver mai dato indicazioni, o autorizzato, la Fondazione Bambino Gesù ad alcun pagamento in relazione all'appartamento da lui occupato e di proprietà del Governatorato» hanno fatto sapere i legali. 
 
Sulla vicenda è intervenuta all'Ansa anche l'attuale presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc: «Stiamo seguendo questa vicenda in stretto raccordo con la Santa Sede. Abbiamo a suo tempo consegnato tutte le carte a nostra disposizione al promotore di giustizia del Vaticano e aspettiamo i risultati dell'inchiesta», ha affermato.