C’erano 27 sindaci su 45, venerdì scorso a Palazzo Lomellini, per il primo incontro sulla Città metropolitana promosso dall’amministrazione comunale di Rivarolo. Incontro che è stato l'antipasto di quello che si è tenuto questa sera sulle modalità operative del nuovo ente che ha sostituito la Provincia di Torino. Rivarolo, insomma, si candida al ruolo di “capofila” dell’area canavesana, anticipando, in tal senso, le eventuali mosse di Cuorgnè e Castellamonte, con la quale Rivarolo, da sempre, condivide le decisioni “di peso”.
«Non si tratta di prevaricare gli altri – dice il sindaco Alberto Rostagno – ma vorremmo riproporre Rivarolo come centro capofila di quest’area, almeno per quanto riguarda i rapporti con la nascente città metropolitana. Questo non è il momento di far prevalere i campanilismi». La zona dell’alto Canavese, grazie al lavoro portato avanti anche dai sindaci del territorio, è stata allargata ad Agliè, Torre, Bairo e San Giusto Canavese che, in prima battuta, erano stati inseriti nell’area di Ivrea. Al primo incontro di Rivarolo, tra gli altri, erano assenti i primi cittadini di Busano e Favria che, da tempo, si sono detti contrati al nuovo ente che ha sostituito la provincia di Torino.
«Stiamo cercando di trovare una posizione comune per il nostro territorio – dice ancora Rostagno – l’auspicio è costruire una sinergia per le azioni sovra comunali per dare risposte concrete alle problematiche territoriali che ogni singolo Comune non riesce più a dare». «La necessità – convengono i primi cittadini che hanno risposto presente all’invito di Rivarolo – è parlare con una voce unica. Altrimenti sarà difficile contare qualcosa in un ente che deve rappresentare e raccogliere le istanze di tutta l’ex provincia».
Pensiero ben sottolineato dal sindaco di Cuorgnè, Beppe Pezzetto: «Dal punto di vista del numero di abitanti la nostra zona risulta essere quella più piccola delle 11 (con circa 84 mila abitanti) ma da un punto di vista di estensione del territorio è tra le più grandi. Ora dobbiamo essere in grado di posizionare il nostro territorio evidenziandone le peculiarità e le relazioni con l’area vasta, dobbiamo dimostrare di essere un tassello utile ed unico per completare il mosaico della Città Metropolitana».