Con una festa di restituzione, prevista sabato 4 agosto alle 19 al pluriuso di Chiaverano, in piazza Ombre, e una cena multietnica cucinata dagli stessi volontari si chiude anche quest’anno il campo di volontariato di Legambiente. Un campo di volontariato è una breve esperienza di vita nella quale si offre ai partecipanti la possibilità di impiegare parte del proprio tempo libero in attività utili in luoghi preziosi dal punto di vista naturalistico e storico-culturale. I campi svolgono un ruolo attivo per riqualificare e valorizzare i territori e le peculiarità culturali e la bellezza che esprimono, per facilitare l’accoglienza, la solidarietà e la coesione sociale tra giovani provenienti da paesi e culture diverse: un’occasione per conoscere persone che hanno condiviso la stessa scelta di volontariato, con le quali trascorrono 15 giorni, lavorando insieme, mangiando, dormendo e scoprendo le risorse del territorio in cui sono inseriti.
12 i giovani, tra i 18 e i 29 anni, coinvolti quest’anno, provenienti dalla Turchia alla Russia, dal Belgio alla Spagna e dal Messico. A questi si aggiungono circa 15 giovani locali che hanno offerto la loro disponibilità di tempo nel seguire i lavori sul campo, la corvè e proposto attività nei momenti più ricreativi e culturali. I volontari del campo sono ospiti nella foresteria del Comune di Chiaverano che da anni sostiene i Workcamps. Il gruppo ha lavorato sodo, a testa bassa, sotto il caldo sole di questa estate, pulendo rogge, canali di scolo e sentieri, contribuendo in questo modo alle azioni intraprese da alcuni cittadini di Chiaverano di prevenzione e mitigazione delle problematiche di dissesto idrogeologico del territorio. Mentre un gruppo a turno, in foresteria preparava per tutti gustosi pasti. Mercoledì sera anche il vice sindaco in cucina con il grembiule a cimentarsi nel preparativo di una bagna cauda.
Ma non solo lavoro, nel tempo libero sono state svolte attività come escursioni in montagna, gita a Torino, partecipazione alle feste locali (Scalveis), tuffi al lago, laboratori sul cibo e di cosmesi naturale: ottimi modi per conoscere meglio le ricchezze paesaggistiche della zona, le realtà locali e per contribuire a creare un gruppo unito tra i volontari locali e quelli provenienti da altre realtà.
I campi di volontariato sono anche questo. Far conoscere la bellezza delle aree montane, puntando sulla qualità ambientale e sulla valorizzazione delle tipicità locali, proponendo politiche di sviluppo sostenibile e di riconversione ecologica dell’economia. I volontari hanno vissuto la scoperta diretta degli ambienti montani, della biodiversità, ma anche delle culture che li abitano, attraverso escursioni e interventi di tutela, riqualificazione e valorizzazione.
Un’esperienza, quella dei campi, iniziata in Canavese nel 2005: 12 anni di accoglienza, centinaia di persone che sono arrivate in Canavese da tutto il mondo per mettere a disposizione del territorio e delle comunità, energie, lavoro e competenze. Ma anche una forma di aggregazione per i giovani locali che nel corso di tutto l’anno mantengono i contatti e si ritrovano per pianificare e organizzare l’accoglienza e il lavoro di altri giovani che arriveranno nell’estate successiva.
Un’esperienza che lascia un segno tangibile nei territori e nelle persone. Un campo di volontariato rappresenta una grande opportunità di arricchimento culturale e di apertura mentale, sia per i ragazzi che giungono da tutto il mondo, sia per la comunità locale: un investimento in rapporti umani che ogni anno dà i suoi frutti. Il volontariato è vissuto come scambio di energie umane, come amicizia e socializzazione, come scambio di culture diverse. Un grazie a tutti quelli che credono nella validità di questa iniziativa e hanno aiutato per la sua buona riuscita, da alcuni produttori locali alle associazioni, tra queste Il piccolo carro, l’AIB, il comitato per il carnevale, l’associazione sportiva. Un meritato riconoscimento va i volontari in Servizio Civile di Ecoredia e Legambiente.
CHIAVERANO - Da tutto il mondo con i volontari di Legambiente
Chiaverano In Canavese 12 i giovani, tra i 18 e i 29 anni, provenienti dalla Turchia alla Russia, dal Belgio alla Spagna e dal Messico
