L'altra mattina a Castellamonte è nata l'Unione montana Valle Sacra. Hanno firmato l'atto costitutivo i Comuni di Borgiallo, Chiesanuova, Cintano, Castelnuovo Nigra e Colleretto Castelnuovo insieme al comune di Castellamonte. Non mancano le perplessità dei sindaci anche se al momento della firma tutti hanno espresso l'auspicio che il nuovo ente funzioni come si deve, benché si tratti di un passaggio obbligatorio voluto dalla legge Delrio.
Tra i più perplessi il sindaco di Colleretto, Aldo Querio Gianetto. "Giungiamo a questo punto attraverso un lungo percorso che, per quanto mi riguarda, avrei preferito che si svolgesse interamente fra i cinque comuni della Valle Sacra, prevedendo un'altra forma di collaborazione (convenzione) con il Comune di Castellamonte per alcuni servizi. Questa mia opinione si basa sul fatto che una "unione" ora molto blanda in prospettiva prevede che si lavori per dare una risposta "unitaria" alla richiesta di un territorio omogeneo con le stesse necessità economiche e socio culturali. È evidente che le esigenze di un comune con 10.000 abitanti, che per la maggior parte vivono in pianura, sono diverse dalle esigenze di cinque comuni montani la cui somma degli abitanti non arriva a 2000".
"Se è vero che esiste la necessità di gestire e ottimizzare i servizi a livello sovra comunale, e sono d'accordo soprattutto nelle realtà piccole come quelle della nostra valle, esistono forme molto più democratiche, funzionali ed economicamente vantaggiose. I piccoli comuni italiani sono amministrati generalmente dalle liste civiche o comunque da gruppi di persone politicamente eterogenee che hanno come fine la volontà di collaborare costruttivamente per il loro territorio al di sopra della singola idea politica. I piccoli comuni con le loro piccole amministrazioni, che amministrano il territorio come farebbe un buon padre di famiglia, sono tasselli che devono andare a posto, perché non rispondono alle logiche dei grandi numeri e dei partiti come si vorrebbe. Questi piccoli Sindaci dicono e cercano di fare quello che pensano, e ne rispondono sempre, nel bene o nel male, direttamente alla popolazione e non ai partiti. E le amministrazioni da loro guidate concludono i mandati lasciando quasi sempre solide le casse comunali.
Non nascondo la mia idea, in realtà poco condivisa, di essere favorevole alla nascita di un unico comune di Valle di cui vedo i presupposti e le potenzialità ma questo risultato dovrebbe essere frutto di un processo volontario e democratico. Resterebbe comunque piccolo e conserverebbe le caratteristiche positive che ho elencato sopra. L'unione costituita oggi non corrisponde nemmeno all'ombra di questa mia idea. Non corrisponde nella forma, non corrisponde nella spirito che l'ha determinata. Spero solo che non offra lo spunto a qualche "architetto". Quando mio padre è nato, Colleretto Castelnuovo era una frazione di Cuorgnè. Al termine del periodo fascista ha riacquistato la sua dignità di Comune. Vorrei solo sperare che tanto progressismo e creatività politica contemporanea non facessero sì che diventasse una frazione di Castellamonte".